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L’allarme è stato lanciato da uno dei volontari che, soprattutto in questo periodo, accompagnano i visitatori nella città vecchia (nell’ambito delle iniziative dela Craco card), quella che l’amministrazione comunale ha trasformato da tempo in destinazione turistica.  Nella  notte fra domenica scorsa e lunedì, alla vigilia di San Silvestro, ignoti hanno provocato un’esplosione nei pressi di un edificio del centro storico.  Sull’origine, sono ancora in corso le indagini dei carabinieri di Pisticci che non escludono alcuna ipotesi, potrebbe trattarsi infatti di un ordigno o di  petardo particolarmente potente. Secondo le prime ipotesi si propende per la seconda versione. Immediata la reazione del sindaco Lacicerchia che  sottolinea: «Da tempo conduciamo una lotta determinata e senza alcuna remora contro la criminalità organizzata. Parlano, in questo senso, i fatti avvenuti in questi anni, in un complesso di vicende riconducibili ad associazioni a delinquere, gli atti giudiziari lo confermano». 
Lacicerchia è convinto che l’episodio di domenica notte non sia casuale. 
«Quella zona, in particolare, è interdetta al pubblico, delimitata. Non si tratta di un’area pubblica dove  un gruppo di ragazzi su di giri può fare un atto del genere. Di notte, in quell’area, non passa nessuno. La matrice, senza dubbio,  è assolutamente locale. Toccherà ora a forze dell’ordine e magistratura occuparsene. Non conosciamo i mandanti, nè chi lo ha eseguito. I carabinieri sono subito intervenuto, hanno effettuato gli accertamenti e si occuperanno dell’aspetto legato alle indagini». 
Per Craco e le sue attività a sfondo turistico non cambia nulla, assicura il sindaco Lacicerchia: «L’area interessata dall’esplosione non presenta elementi di rischio, Bisognerà puntellare l’edificio che nonostante l’esplosione non è crollato». Le festività natalizie hanno confermato l’attrazione di Craco vecchia per i visitatori. Oltre 200 persone hanno passeggiato lungo quei vicoli e quelle strade, attribuendo al paese il ruolo di meta unica nel suo genere. 
«Da anni segnaliamo su tutti i fronti i problemi che abbiamo. L’estate scorsa – aggiunge il sindaco – abbiamo promosso un incontro su legalità e sviluppo a cui hanno  partecipato anche il vice ministro Bubbico e l’associazione Libera. La Regione e il Governo, ora devono starci vicine con tutti i mezzi. Da quattro anni parliamo del servizio di videosorveglianza nel centro storico che sottoponemmo alla Regione secondo i piani del Pon sicurezza. Nel giugno 2009, ero appena diventato sindaco, e presentai  un programma di videosorveglianza per il centro storico di Peschiera e Craco, accompagnato da una relazione sui reati che avvenivano nel territorio. All’epoca fu visto con sospetto. Adesso tutti prendono atto che quelle parole corrispondevano alla realtà.  Se ci fosse stata la videosorveglianza, questi problemi non ci sarebbero stati e noi avremmo elementi utili alle indagini. Una cittadina con 700 abitanti non è in grado, da sola, a tutelare il patrimonio e difendere la legalità nel territorio. Se fossi il sindaco di Bari, non avrei problemi, metterei 50 vigili al lavoro, ma sono il sindaco di Craco e qui  ne abbiamo soltanto uno. Sono necessari investimenti che il Comune non può fare da solo». 
Antonella Ciervo
a.ciervo@luedi.it

L’allarme è stato lanciato da uno dei volontari che, soprattutto in questo periodo, accompagnano i visitatori nella città vecchia (nell’ambito delle iniziative della Craco card), quella che l’amministrazione comunale ha trasformato da tempo in destinazione turistica.  

 

Nella  notte fra domenica scorsa e lunedì, alla vigilia di San Silvestro, ignoti hanno provocato un’esplosione nei pressi di un edificio del centro storico.  Sull’origine, sono ancora in corso le indagini dei carabinieri di Pisticci che non escludono alcuna ipotesi, potrebbe trattarsi infatti di un ordigno o di  petardo particolarmente potente. Secondo le prime ipotesi si propende per la seconda versione. 

Immediata la reazione del sindaco Lacicerchia che  sottolinea: «Da tempo conduciamo una lotta determinata e senza alcuna remora contro la criminalità organizzata. Parlano, in questo senso, i fatti avvenuti in questi anni, in un complesso di vicende riconducibili ad associazioni a delinquere, gli atti giudiziari lo confermano». Lacicerchia è convinto che l’episodio di domenica notte non sia casuale. 

«Quella zona, in particolare, è interdetta al pubblico, delimitata. Non si tratta di un’area pubblica dove  un gruppo di ragazzi su di giri può fare un atto del genere. Di notte, in quell’area, non passa nessuno. 

La matrice, senza dubbio,  è assolutamente locale. Toccherà ora a forze dell’ordine e magistratura occuparsene. Non conosciamo i mandanti, nè chi lo ha eseguito. 

I carabinieri sono subito intervenuto, hanno effettuato gli accertamenti e si occuperanno dell’aspetto legato alle indagini». Per Craco e le sue attività a sfondo turistico non cambia nulla, assicura il sindaco Lacicerchia: «L’area interessata dall’esplosione non presenta elementi di rischio, Bisognerà puntellare l’edificio che nonostante l’esplosione non è crollato». Le festività natalizie hanno confermato l’attrazione di Craco vecchia per i visitatori. Oltre 200 persone hanno passeggiato lungo quei vicoli e quelle strade, attribuendo al paese il ruolo di meta unica nel suo genere. 

«Da anni segnaliamo su tutti i fronti i problemi che abbiamo. L’estate scorsa – aggiunge il sindaco – abbiamo promosso un incontro su legalità e sviluppo a cui hanno  partecipato anche il vice ministro Bubbico e l’associazione Libera. La Regione e il Governo, ora devono starci vicine con tutti i mezzi. Da quattro anni parliamo del servizio di videosorveglianza nel centro storico che sottoponemmo alla Regione secondo i piani del Pon sicurezza. Nel giugno 2009, ero appena diventato sindaco, e presentai  un programma di videosorveglianza per il centro storico di Peschiera e Craco, accompagnato da una relazione sui reati che avvenivano nel territorio. All’epoca fu visto con sospetto. Adesso tutti prendono atto che quelle parole corrispondevano alla realtà.  Se ci fosse stata la videosorveglianza, questi problemi non ci sarebbero stati e noi avremmo elementi utili alle indagini. Una cittadina con 700 abitanti non è in grado, da sola, a tutelare il patrimonio e difendere la legalità nel territorio. Se fossi il sindaco di Bari, non avrei problemi, metterei 50 vigili al lavoro, ma sono il sindaco di Craco e qui  ne abbiamo soltanto uno. Sono necessari investimenti che il Comune non può fare da solo». 

 

a.ciervo@luedi.it

 

 

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