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MATERA – «L’emergenza alloggi in virtù della crisi economica è sempre più forte. Il fabbisogno rimane superiore alle mille unità tra richieste già presentate ma nulla si muove».

Il grido d’allarme è di Antonio Clemente del Sicet il sindacato degli inquilini che analizza le difficoltà in cui versano in questo particolare periodo economico centinaia di famiglie, in attese di un alloggio sociale e di condizioni più favorevoli perchè «al momento si hanno serie difficoltà ad arrivare alla fine del mese e pagare il mutuo. Serve un intervento immediato».

Pensa ad esempio ai famosi suoli da assegnare all’Ater che qualcosa in più sbloccherebbero a livello di Matera città.

«Una cosa di cui si continua a parlare dal 2006 e che vede solo parzialmente dei passi in avanti, nulla di definito. I suoli? Io credo che si possa lavorare per recuperare gli spazi che già ci sono in termini di suoli, in verità il Comune ha finora dato precedenza ai suoli per le cooperative, ora si può lavorareper recuperare alcune aree della città senza alterare le condizioni urbanistiche che ci sono».

Anche perchè l’altro intervento atteso e che comunque avrebbe consentito una boccata di ossigeno per gli inquilini e l’avvio di nuove case sociali è sicuramente quello rientrante nel Piano Casa. Ad oggi però degli undici progetti che erano inizialmente partiti e che dovevano consentire 700 nuovi alloggi di cui un quaranta per cento (poco meno di trecento) di edilizia sociale non hanno avuto al momento seguito. Quello di cui si continua a parlare in questo momento è soprattutto il progetto di matera 90, l’unico al momento ancora vivo mentre gli altri sembrano sostanzialmente fermi viste le diverse dinamiche economiche sopraggiunte negli ultimi tempi. «Noi segnaliamo in particolare i forti ritardi con i quali si è affrontata la questione del Piano Casa, una lentezza burocratica che dopo un anno e mezzo non ha portato ad alcuna risposta concreta. Anzi ad oggi è praticamente tutto fermo. Una lentezza che trovo» continua ancora Clemente, «del tutto ingiustificato e che ha provocato un cambiamento economico nella situazione generale.

Verifichiamo una sorta di disinteresse della Regione su queste tematiche malgrado la chiusura in pareggio dei bilancio. Matera 90? Non è un progetto che conosciamo ma ci preoccuperemo di vigilare, quando verrà emesso il bando, sulle richieste di fitto che vanno definite».

Poi un’ulteriore aggiunta: «in particolare noi dalla Regione ci aspettavamo un intervento sul fondo di sostegno che non c’è stato nè a livello centrale nè sul piano locale eppure costituisce una risorsa di vitale importanza».

Infine l’ultima questione che gli inquilini, in termini di alloggi, provano a solleva re è quella che riguarda le manutenzioni e su cui nasce un’altra specie di guerra di numeri.

«A noi risulta che ci siamo in tutta quanta la provincia circa 500 alloggi che hanno bisogno di un intervento di manutenzione.

Numeri non piccoli se si pensa che l’ex amministratore Sardone solo tre anni fa parlava di circa 700 alloggi bisognosi di manutenzione e che da allora ben poco si è fatto.

Nulla a che vedere quindi con i 150 alloggi di cui parla l’Ater».

Anche questo dunque nell’ambito di una emergenza vera e propria che viene sottolineata ed un’esigenza di abitazioni sociali che in più occasioni organizzazioni come il Sicet hanno sottolineato.

L’altra faccia di una medaglia che parla spesso di edilizia ma che non pone, evidentemente, la necessaria attenzione su quelli che sono gli interventi rivolti al sociale.

p.quarto@luedi.it

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