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di SARA LORUSSO
NEL quartiere ancora si ricordano quando i figli delle famiglie di via Bertazzoni (oggi, a loro volta diventati genitori) ogni mattina entravano in quella struttura per cominciare a giocare con i compagni di asilo. Di tempo ne è passato tanto. Dopo diversi decenni, della struttura nata all’indomani del sisma del’80 per ospitare i locali della Caritas, e che negli anni è stata sede di scuola, associazione e pure dell’archivio comunale, resta l’armatura, segnata dal tempo e dai vandali. «Sono anni che denunciamo pericolo e degrado». Il filo spinato è stato montato sopra i cancelli alcuni mesi fa, ma basta un po’ di agilità e un giro attorno alla struttura per riuscire comunque a scavalcare ed accedere. E non è un bello spettacolo. Mario Guarante, segretario cittadino dell’Mpa, ha raccolto la denuncia di chi abita in zona: «Potrebbe entrarci chiunque, e per anni ci è entrato chiunque». Ne sono testimonianza una motocicletta abbandonata, qualche materasso sporco, piatti di plastica lasciati sul pavimento. «Ormai i nostri figli non scendono più giù a giocare come facevamo noi», spiegano nei dintorni. Chiedono che sia riqualificata, i residenti, anche con poco: panchine, lampioni, un po’ di verde. Tutto qui. E se è vero che, forse, lo smantellamento di una struttura simile richiede una procedura particolare e non proprio economica, «basterebbe poco, in una fase successiva, per restituire a questo rione un po’ di sicurezza e uno spazio pubblico decente – fa eco Guarente – Qualche giostra, dei parcheggi, del verde. Ma questo spettacolo, proprio non si può accettare».
Forse una risposta potrebbe arrivare a breve. Per adesso quello dato dalla giunta comunale – spiega l’amministrazione – è un assenso preliminare e probabilmente servirà ancora qualche altro passaggio burocratico. L’indirizzo, tuttavia, su quell’area sembra chiaro: secondo quanto previsto dalla legge Tognoli, una impresa privata realizzerà dei parcheggi interrati – da rivendere ai residenti della zona e gestire in proprio – su quello che è un suolo pubblico (il privato proprietario in origine, anni fa, spiegano, ha dato l’assenso alla cessione). L’intervento (su proposta del settore Viabilità), a carico di un privato che ha proposto il progetto, comporta anche la riqualificazione dell’area superficiale pubblica. La delibera di giunta è fresca di qualche giorno.
E’ questo il destino che sembra attendere – dopo anni – i prefabbricati di via Bertazzoni. Ancora oggi bersaglio di vandali. Le finestre sono state spesso prese di mira da sassi e l’amministrazione – raccontano i residenti – in attesa di venire a capo del destino della zona, ha persino più volte sostituito le vetrate della struttura fatisciente. «Sì, ma inutilmente. I vetri duravano pochi giorni». Come le carte dell’archivio che per pochi mesi hanno trovato spazio in quelle nelle stanze: sono state divorate dai topi. Adesso un lucchetto, la recinzione e il filo spinato sono dissuasori all’accesso. Ma non al pericolo per chi comunque vi trova dimora o alle preoccupazioni di chi abita nei dintorni.

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