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di LORENZO ZOLFO
A SAN Fele da alcuni mesi è attivo il Polo socio comunitario “San Giustino” (nome scelto in onore del santo protettore del piccolo comune). Il Polo  nasce da un progetto della Caritas diocesana realizzato in collaborazione con la parrocchia e l’amministrazione comunale. Il territorio di San Fele è molto vasto, un terzo della popolazione  residente vive in case sparse; si percepiva forte la mancanza di un luogo dove la comunità si potesse incontrare,  ritrovarsi, per portare avanti  iniziative come corsi di formazione, prevenzione e informazione, attività ludiche per bambini, laboratori per anziani e per diversamente abili. Il nucleo centrale delle attività riguardano le attività di laboratorio per bambini, anziani e diversamente abili, a questi si sono aggiunti il corso di lingua inglese, il corso di informatica, il corsi di ginnastica dolce e yoga, il corsi di lingua italiana per stranieri, il corso di ricamo e cucito  e varie altre attività e iniziative nate in collaborazione con altre associazioni presenti sul territorio che hanno come obiettivo la socializzazione, l’integrazione, la formazione e la prevenzione. Il responsabile del progetto Roberto Russo, su questo polo socio-comunitario, riferisce: «La buona riuscita delle attività del Polo è frutto di un lavoro ben avviato dalle animatrici della Caritas diocesana che per alcuni mesi si sono dedicate personalmente all’avvio dei vari laboratori. Questo efficiente gruppo di lavoro è coordinato e guidato dal dott. Giuseppe Grieco responsabile della Caritas diocesana, con la collaborazione del parrocchia di San Fele ed in particolare dal parroco Francesco Consiglio e la disponibilità del Comune di San Fele che ha messo a disposizione del progetto una comoda e spaziosa struttura, in particolare all’assistente sociale Lucia Pasquarelli che ha indirizzato alle attività del Polo l’utenza che più ne aveva bisogno e che ben si è prodigata per il coinvolgimento di circa una decina di amici del Polo provenienti dalla comunità di Cecci frazione di San Fele. Il laboratorio per  i bambini ha visto impegnati i bimbi di San Fele in attività di gioco e svago ma anche in importanti momenti di riflessione sul tema della salvaguardia dell’ambiente, per loro è stata organizzata l’estate ragazzi, inoltre giornate di uscita che li ha portati a visitare il paese di Ripacandida e a trascorrere una giornata  in piscina a Venosa. Attualmente parte di essi sono impegnati nel corso pomeridiano di sostegno scolastico che per i più bravi è  occasione di ripasso per affrontare con entusiasmo il nuovo anno scolastico appena iniziato. Il laboratorio dell’esperienza ha cercato di coinvolgere i nonni, che si sono ritrovati ed insieme hanno cercato di raccontare la loro esperienza attraverso il disegno, lavori di decoupage, il canto, momenti di festa. E non sono mancati importanti momenti di riflessione sul tema delle difficoltà della terza età , portati avanti in collaborazione con il servizio sociale del Comune. Il laboratorio dell’arcobaleno, così chiamato perché come i vari colori dell’iride formano un unico e straordinario spettacolo di luce, così alcuni amici del Polo hanno offerto le loro diverse abilità per realizzare dei bellissimi lavori. Gli operatori del Polo rivolgono un appello: rendersi disponibili anche per una sola ora la settimana per condividere con altri una propria abilità, attitudine o con la sola presenza garantire la compagnia a chi partecipa alle attività, uscendo dall’isolamento di una comunità che non offre luoghi di incontro per riscoprire il gusto della gioia e della condivisione.  «L’augurio – conclude il responsabile del progetto Roberto Russo- è quello che strutture del genere possano essere non solo delle parentesi, ma realtà che possano offrire  permanentemente un’attività di servizio nella e per la comunità grazie al supporto di tutti, istituzioni civili, ecclesiastiche e dell’intera comunità cittadina».

A SAN Fele da alcuni mesi è attivo il Polo socio comunitario “San Giustino” (nome scelto in onore del santo protettore del piccolo comune). Il Polo  nasce da un progetto della Caritas diocesana realizzato in collaborazione con la parrocchia e l’amministrazione comunale. Il territorio di San Fele è molto vasto, un terzo della popolazione  residente vive in case sparse; si percepiva forte la mancanza di un luogo dove la comunità si potesse incontrare,  ritrovarsi, per portare avanti  iniziative come corsi di formazione, prevenzione e informazione, attività ludiche per bambini, laboratori per anziani e per diversamente abili. 

Il nucleo centrale delle attività riguardano le attività di laboratorio per bambini, anziani e diversamente abili, a questi si sono aggiunti il corso di lingua inglese, il corso di informatica, il corsi di ginnastica dolce e yoga, il corsi di lingua italiana per stranieri, il corso di ricamo e cucito  e varie altre attività e iniziative nate in collaborazione con altre associazioni presenti sul territorio che hanno come obiettivo la socializzazione, l’integrazione, la formazione e la prevenzione. Il responsabile del progetto Roberto Russo, su questo polo socio-comunitario, riferisce: «La buona riuscita delle attività del Polo è frutto di un lavoro ben avviato dalle animatrici della Caritas diocesana che per alcuni mesi si sono dedicate personalmente all’avvio dei vari laboratori. 

Questo efficiente gruppo di lavoro è coordinato e guidato dal dott. Giuseppe Grieco responsabile della Caritas diocesana, con la collaborazione del parrocchia di San Fele ed in particolare dal parroco Francesco Consiglio e la disponibilità del Comune di San Fele che ha messo a disposizione del progetto una comoda e spaziosa struttura, in particolare all’assistente sociale Lucia Pasquarelli che ha indirizzato alle attività del Polo l’utenza che più ne aveva bisogno e che ben si è prodigata per il coinvolgimento di circa una decina di amici del Polo provenienti dalla comunità di Cecci frazione di San Fele. Il laboratorio per  i bambini ha visto impegnati i bimbi di San Fele in attività di gioco e svago ma anche in importanti momenti di riflessione sul tema della salvaguardia dell’ambiente, per loro è stata organizzata l’estate ragazzi, inoltre giornate di uscita che li ha portati a visitare il paese di Ripacandida e a trascorrere una giornata  in piscina a Venosa. 

Attualmente parte di essi sono impegnati nel corso pomeridiano di sostegno scolastico che per i più bravi è  occasione di ripasso per affrontare con entusiasmo il nuovo anno scolastico appena iniziato. Il laboratorio dell’esperienza ha cercato di coinvolgere i nonni, che si sono ritrovati ed insieme hanno cercato di raccontare la loro esperienza attraverso il disegno, lavori di decoupage, il canto, momenti di festa. E non sono mancati importanti momenti di riflessione sul tema delle difficoltà della terza età , portati avanti in collaborazione con il servizio sociale del Comune. Il laboratorio dell’arcobaleno, così chiamato perché come i vari colori dell’iride formano un unico e straordinario spettacolo di luce, così alcuni amici del Polo hanno offerto le loro diverse abilità per realizzare dei bellissimi lavori. 

Gli operatori del Polo rivolgono un appello: rendersi disponibili anche per una sola ora la settimana per condividere con altri una propria abilità, attitudine o con la sola presenza garantire la compagnia a chi partecipa alle attività, uscendo dall’isolamento di una comunità che non offre luoghi di incontro per riscoprire il gusto della gioia e della condivisione.  «L’augurio – conclude il responsabile del progetto Roberto Russo- è quello che strutture del genere possano essere non solo delle parentesi, ma realtà che possano offrire  permanentemente un’attività di servizio nella e per la comunità grazie al supporto di tutti, istituzioni civili, ecclesiastiche e dell’intera comunità cittadina».

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