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Lo scrittore Antonio Ferrara ci ha metterà i primi tre capitoli del suo ultimo romanzo “ Il ragazzo e la tempesta” (edito da Rizzoli), gli studenti delle scuole superiori di Muro Lucano, Rionero e Potenza e gli alunni di Bella, insieme ai genitori dovranno scriverne il finale.

Il tutto avverrà in tre appuntamenti del 14,15 e 16 maggio, nei quali si terranno i laboratori di scrittura di maggio si confronterà conconfrontandosi con questi adolescenti alla ricerca del senso della vita  e i loro docenti.

La tempesta a cui allude il titolo del libro non è solo la bufera di neve che sorprende Bruno, suo padre e la sorellina Dora tra i sentieri e i crepacci di montagna, trascinandoli in un’avventura drammatica che cambierà per sempre la loro vita. E’ il tormento quotidiano di un ragazzino che sta crescendo a tu per tu con il padre, ex guardiacaccia, tornato a casa dopo essere stato cinque anni di ospedale, in coma, in seguito a un brutto incidente in montagna. Il ragazzo e la tempesta (Rizzoli; 10,50 euro) è una storia intensa che parla di crescita, di emozioni e di coraggio. Di amore di figlio e amore di padre che non sempre sono sulla stessa lunghezza d’onda. Essenziale, senza fronzoli, a volte tagliente ma mai privo di tenerezza, il linguaggio di Antonio Ferrara, premio Andersen 2012 – indimenticabile autore di Batti il muro e Ero cattivo – ci accompagna attraverso un racconto di formazione che rapisce anche il lettore adulto.

Queste le  risposte dell’autore sul suo ultimo libro.

«La figura centrale del romanzo è un padre che non ha nome, che non  fai mai chiamare  papà, che si sveglia dal coma, causato dalla caduta in un crepaccio, dopo cinque anni e diventa il punto di riferimento del figlio. Bruno  ha tredici anni, ed impara ad amarlo anche se tutti in paese e a scuola lo chiamano pazzo».   

 L’intento è «riportare al centro la figura paterna, ultimamente appunto così defilata. In casa e a scuola ormai l’educazione dei figli è quasi completamente delegata a figure femminili (mamme, maestre, professoresse), dimenticando che i bambini e gli adolescenti – sia maschi che femmine – hanno un urgente bisogno di punti di riferimento anche maschili, che proprio Recalcati sottolinea quanto siano portatori di regole, limiti e dunque perfino di desideri. Nel senso che il padre è colui che indica il confine oltre il quale non si può andare e entro cui egli stesso è tenuto a rimanere, ma all’interno del quale si può e si deve assolutamente desiderare. Il Padre salva dal delirio di onnipotenza infantile, ti insegna che non puoi volere tutto. Che devi “sceglierti” per bene i desideri. Il padre di Bruno non ha nome perché è il Padre di tutti».

«Mio padre – spiega ancora Ferrara – non è stato un padre molto attento ai suoi figli (a me e a mia sorella). Ho imparato presto che dovevo farmi bastare quel poco che riuscivo a cavarne. Sono in fondo stato come Bruno, che, dal poco padre (e nel poco tempo) che riesce ad avere, cerca di mettere a punto una specie di autopedagogia, cerca di osservare e di capire cosa voglia dire crescere, essere autosufficienti, cavarsela. E cerca di farlo molto in fretta.

I ragazzi oggi hanno una formidabile sete di padri, di solidi muri contro i quali cozzare. Di un’autorità che ostacoli il gigantismo dell’Io. Senza regole non c’è trasgressione, e senza trasgressione non c’è ricerca del sé».

Negli altri suoi romanzi, come “ Batti il muro “ le donne sono protagoniste. In quest’ultimo libro, invece,  l’universo femminile è più defilato. «Le donne possiedono biologicamente e culturalmente una formidabile energia che le porta a contenere, a prendersi cura, ad essere empatiche, a cogliere prima e meglio il dolore degli altri. Sono però meno allenate a staccarsi, a tagliare i legami, a spingere i figli nel mondo. E per questo ci sono (o dovrebbero esserci) i padri».Una figura femminile del romanzo è una professoressa di scienze. «La prof del romanzo è una sorta di sintesi di quello che dovrebbe essere un’insegnante: una figura portatrice di cure, di passione, di regole, di stimolo alla curiosità, di pensiero ludico e laterale. Un padre e una madre insieme, ecco».

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