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POTENZA – Sta lottando per sopravvivere Francesco Cosentino, l’operaio 58enne di Lauria, ricoverato da ieri mattina nel reparto rianimazione dell’ospedale San Carlo di Potenza.

Cosentino era al lavoronel cantiere della galleria Serra Rotonda (imbocco Salerno, carreggiata sud), la più lunga di tutta l’autostrada Salerno-Reggio Calabria con i suoi quasi 4 chilometri.

Dalle prime ricostruzioni l’operaio, mentre stava lavorando sulla piattaforma mobile per posizionare la rete metallica necessaria alla formazione del tampone di protezione della volta e del fronte di scavo, è stato investito da una massa di materiale roccioso staccatasi all’improvviso dall’alto. Poi sarebbe stato sbalzato dalla piattaforma ed è proprio cadendo che avrebbe riportato le ferite peggiore: varie fratture al costato e una vertebra ridotta a pezzettini.

Dopo l’allarme, scattato verso le 9, l’operaio è stato subito soccorso e trasportato in eliambulanza a Potenza mentre sul posto sono intervenute le forze dell’ordine per effettuare gli accertamenti necessari.

Appena appresa la notizia, il presidente dell’Anas Pietro Ciucci, ha espresso solidarietà all’operaio ferito, dando disposizioni per essere informato costantemente delle sue condizioni.

Cosentino è sposato e padre di due figli che lo hanno raggiunto al capezzale assieme a parenti e amici di Lauria.

L’incidente nella galleria Serra Rotonda arriva meno di due mesi quello in cui ha perso la vita un altro operaio, Giuseppe Palagiano, originario di Nemoli ma residente anch’egli a Lauria che era intento alla posa di alcuni elementi metallici utilizzati per il rivestimento provvisorio della galleria Renazza. Anche Palagiano all’improvviso avrebbe perso l’equilibrio e cadendo si è provocato  un forte trauma contusivo nella zona frontale/tempiale che non gli ha lasciato scampo.

Gli investigatori, coordinati dal pm di Lagonegro Francesco Greco, hanno aperto un fascicolo sul suo caso per cui risultano indagati per omicidio colposo tre persone: il direttore dei lavori, il responsabile dei servizi di prevenzione e protezione e il preposto al servizio di sicurezza. Un atto dovuto, finalizzato a fare chiarezza sulla dinamica dell’incidente.

Il sospetto è che qualcosa sia venuto a mancare rispetto agli standard di sicurezza previsti dalla legge. Per questo sono attesi i riscontri di Tac ed esame autoptico, oltre alle relazioni dei tecnici di parte e di quelli nominati dalla Procura per effettuare alcuni esperimenti all’interno del cantiere, e capire se davvero Giuseppe sia scivolato per un malore o se sia stato prima colpito alla testa, (del tutto involontariamente) da un macchinario in funzione, come sostenuto dall’avvocato della famiglia. 

 

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