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LAURIA – Fino alla serata di ieri le condizioni di Francesco Cosentino, ricoverato in prognosi riservata presso il reparto di rianimazione dell’ospedale San Carlo di Potenza, rimanevano gravi ma stabili, secondo quanto riferito dall’ufficio stampa del nosocomio e dagli stessi familiari; più che le numerose fratture riportate, di cui alcune alle costole ed una molto grave ad una vertebra, a destare la preoccupazione dei sanitari sarebbe la ferita subìta al polmone cadendo dal cestello sul quale si trovava insieme a due colleghi, dopo essere stato colpito da rocce e sedimenti staccatisi dalla volta della galleria in costruzione Serra Rotonda, nei pressi dello svincolo autostradale di Lauria nord sulla A3 Salerno-Reggio Calabria. L’operaio stava lavorando alle attività di rinforzo del soffitto, che si svolgono contemporaneamente allo scavo vero e proprio attraverso un processo chiamato spritz, che consiste nel posizionamento di una rete elettrosaldata lungo tutto l’arco delle pareti della galleria, che viene poi fissata attraverso spruzzi di cemento a presa rapida. La società titolare dei lavori, la Grandi lavori Fingosit, presso la quale Cosentino era impiegato da molto tempo con regolare contratto a tempo indeterminato, precisa che  la magistratura ha aperto un fascicolo per fare piena luce sull’incidente ma che al momento non ci sarebbero indagati e si è mostrata «disponibile alle richieste pervenute dalle organizzazioni sindacali di discutere insieme ai lavoratori dei problemi riguardanti i tempi di lavoro e i problemi incontrati in fase di esecuzione, che non possono essere previsti durante la progettazione ma possono essere risolti grazie all’expertise maturato dalle maestranze, evitando incresciosi ed inaccettabili infortuni». È quanto afferma da Lagonegro Andrea Rossi della Fillea Cgil, il quale riferisce di «due ore di assemblea e una di una sciopero che si sono tenute già stamattina – ieri per chi legge – per richiamare l’attenzione delle associazioni datoriali e di categoria e degli organi preposti, a cominciare dalla magistratura, alla massima attenzione sui temi della sicurezza».  «Il problema, sostiene il segretario regionale della Fillea Enzo Iacovino, è che in fase di ultimazione dei lavori le imprese allentano la presa sui diritti e sulla sicurezza degli operai, che sono costretti ad accettare condizioni peggiorative pur di mantenere il posto di lavoro. In questo caso dal punto di vista contrattuale è tutto in regola. La prossima settimana – ha concluso – chiederemo un incontro in Prefettura a Potenza con tutte le società appaltatrici per non abbassare la guardia in tema di sicurezza ed evitare che si ripetano altri episodi  gravi».

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