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La portavoce nazionale del partito socialista sul concorso al San Camillo: «La Regione Lazio si mobilita per poter garantire la libertà di scelta delle donne e tutelare il rispetto della legge 194»

POTENZA – “Finalmente. La Regione Lazio si mobilita per poter garantire la libertà di scelta delle donne, per tutelare, con un concorso riservato unicamente a ginecologi non obiettori di coscienza, il rispetto della legge 194″. E’ il commento di Maria Cristina Pisani, portavoce del Psi, che da tempo si batte per far valere e garantire questo diritto ribadendo che “le donne devono avere il controllo della loro salute e il rispetto delle loro libertà. Si tratta di uguaglianza e di diritto di decidere, che è un diritto fondamentale, di liberà e autodeterminazione, di principi ovvi, ma ancora oggi purtroppo per nulla scontati”.

Pisani – partendo sempre dal concorso indetto al San Camillo che tante polemiche sta suscitando sia nella Chiesa che a livello politico – ha poi ricordato come “in alcune regioni, poter interrompere la gravidanza sia ormai quasi impossibile: non solo nel nostro Paese ben sette ginecologi su dieci si rifiutano di effettuare interventi di aborto volontario per motivi etici, ma nella mia Regione, la Basilicata, ad esempio il dato è spaventoso ben il 90.2% dei ginecologi fa obiezione di coscienza”.

“Tutto questo – spiega la Portavoce del Psi – causa ulteriori sofferenze a donne che si ritrovano davanti ad una scelta non certo facile e che spesso sono costrette addirittura a dover emigrare in altre Regioni per poter esercitare un loro sacrosanto diritto”. 

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