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COSENZA – Emergono ulteriori dettagli sull’inchiesta a carico prete-professore che avrebbe molestato sessualmente un suo alunno di 12 anni, in una delle migliori scuole di Cosenza.  In un primo momento era circolata la notizia che a denunciare i presunti abusi sessuali sul ragazzino, che non è di origini italiane, fossero stati i suoi genitori. In realtà la segnalazione alla polizia, che indaga sul caso, è arrivata da un insegnante della stessa scuola, collega del sacerdote, professore di religione.

IL PRETE INDAGATO STAVA PER DIVENTARE MONSIGNORE

L’insegnante che fa lezione nella classe frequentata dal bambino che sarebbe stato oggetto delle insane attenzioni, ad un certo punto, sulla base di alcune confidenze stesso alunno, ha cominciato a nutrire dubbi sulla condotta del religioso. Dubbi contenuti nella segnalazione fatta in questura, che ha dato avvio all’attività investigativa, coordinata dalla procura della Repubblica di Cosenza.

LE PERQUISIZIONI AL SACERDOTE INDAGATO

L’inchiesta un mese fa ha avuto una svolta con la perquisizione eseguita nella casa del prete, a cui, contestualmente, è stato notificato il reato contestato. Il sacerdote, secondo l’accusa sostenuta dal pm Antonio Bruno Tridico, avrebbe molestato sessualmente il bambino, toccandogli le parti intime. Nel corso della perquisizione è stato sequestrato il computer dell’indagato e altro materiale informatico. Il pc sequestrato è stato, quindi, inviato agli esperti per un’approfondita analisi dei siti visionati su internet. Il computer sarebbe privo di una password d’accesso. Così come avrebbe riferito l’indiziato ad una precisa domanda degli agenti della Squadra Mobile di Cosenza.

L’INTERCETTAZIONE DEL SACERDOTE INDAGATO

Gli inquirenti prima della perquisizione domiciliare hanno avuto sentore di una possibile “promozione” del prete, nelle gerarchie ecclesiastiche. Il sacerdote in alcune intercettazioni viene dato in procinto di diventare monsignore. Il pubblico ministero, raccogliendo anche l’approvazione dell’avvocato difensore dell’indagato, il legale Rossana Cribari, ha chiesto al gip che disponga lo svolgimento di un confronto fra il ragazzino e il suo presunto molestatore, in sede di incidente probatorio.

Sarà lo stesso giudice per le indagini preliminari, in caso di accoglimento della richiesta del pm, a presiedere l’incidente probatorio. In città, nella sede arcivescovile e nella scuola, ambito della vicenda, c’è tanta attesa sull’evolversi della vicenda giudiziaria. Vicenda affrontata con molta cautela sia dalla magistratura, che dalla curia. Ovviamente c’è anche apprensione da parte dell’istituzione scolastica e delle famiglie.

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