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«In linea con quanto previsto dall’accordo Stato-Regioni la prima fase di accoglienza degli immigrati su base regionale può avvenire in un centro», che potrebbe essere «lo stesso ex Cie di Palazzo San Gervasio (Potenza)», per «poi trasferirli nei Comuni con un sistema di accoglienza diffuso».

I «35 euro, per persona al giorno, possono servire a generare economia, per le case sfitte, per acquistare qualcosa presso gli esercenti locali a dare un contributo per il lavoro di pubblica utilità, come ha detto lo stesso ministro Alfano».

Lo ha detto, in un post pubblicato su Facebook, il presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Piero Lacorazza (Pd).

«In alcuni casi l’accoglienza e l’integrazione dei migranti – ha aggiunto Lacorazza – serve anche a tenere più alto il numero degli studenti a scuola, a salvare il posto ad un docente o a far assumere un precario. In alcuni casi a far lavorare giovani come mediatori culturali, ad offrire qualche opportunità in più nel sistema sanitario e nel sistema scolastico che dovranno, comunque confrontarsi con nuove realtà».

«Ecco allora che anche in Basilicata – ha concluso Lacorazza – molto dipenderà da quale modello e da quali politiche si sceglieranno per evitare che la retorica dell’accoglienza e la foga dei  respingimenti diventino due facce della stessa inconcludente medaglia. Nelle prossime ore, certo di raccogliere la sensibilità e lo spirito di collaborazione di consiglieri regionali, scriverò alle commissioni consiliari per avviare l’iter di discussione del ddl della Giunta e della proposta fatta dal Consiglio di Provinciale di Potenza sul tema dei rifugiati, dei richiedenti asilo e dell’immigrazione in generale». (ANSA).

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