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VENTIQUATTRO milioni di euro finanziati con il Fondo di Coesione e Sviluppo. E’ stato firmato lo scorso 9 novembre l’accordo presso il Ministero dello Sviluppo Economico con Regione Basilicata e Comune di Matera per l’utilizzo dei fondi che recuperano di fatto quanto perso per i Pisus nei mesi passati. Diciotto le opere che il Comune di Matera andrà a finanziare con nello specifico una parte importante per oltre 7 milioni di euro destinata ai contenitori culturali cittadini.

»Sarà necessario aprire un dibattito con la città e nel Consiglio comunale e decidere come creare dei nuovi contenitori» ha spiegato il sindaco Salvatore Adduce, «due le strade che potremo percorrere.

La prima ci porta ad usufruire e riqualificare quelle che sono le opzioni già a disposizione all’interno del centro storico, magari con un intervento che possa permetterci di avere una serie di contenitori all’avanguardia.

In questo caso serviranno però una serie di scelte da fare e di procedure da eseguire.

Altrimenti dovremo identificare un luogo nel quale creare un nuovo contenitore, ad esempio un teatro per andare incontro all’esigenza di cui parla il territorio». Adduce non teme che ci si possa incartare nell’ambito di un dibattito che non ha un indirizzo già predefinito. «L’apertura ai suggerimenti e ai consigli che arriveranno è molto importante. Poi è chiaro che servirà anche un indirizzo ed una serie di scelte che l’Amministrazione dovrà fare». In questo senso la tempistica dovrà inevitabilmente non essere superiore all’anno viste le scadenze in arrivo sia sotto il profilo politico amministrativo e sia per gli obiettivi ambiziosi che Matera si è data verso l’obiettivo della capitale della cultura nel 2019. Le scelte avranno necessariamente bisogno di una sintesi in tempi brevi in modo da poter mettere a frutto le risorse in campo e non disperderle.

Nell’ambito della presentazione di ieri dei 18 interventi finanziati Adduce si è soffermato in particolare su alcuni. A partire dai 3,7 milioni per la riqualificazione della rete metropolitana già esistente, molto meno degli oltre 8 necessari per il prolungamento fino a San Francesco.

«Malgrado il dibattito che c’è stato noi non abbiamo affatto cambiato opinione, riteniamo che il rafforzamento della rete metropolitana è necessario per una città europea che ha bisogno di avviare questo processo di riqualificazione. In particolare con questi  3,7 milioni prevediamo una stazione a Venusio che possa essere ammodernata e fruibile dall’interno del centro commerciale in modo che anche con un serviizo navetta si possano dimezzare i costi del trasporto pubblico dal borgo alla città che oggi superano i 250.000 euro.

Inoltre», continua Adduce, «un terminal bus a Serra Rifusa che possa essere punto di raccolta di chi arriva in città e poi ferma restando la stazione di Villa Longo una certa attenzione anche per la zona di Piccianello dove predisporremo un ingresso della metropolitana prima del collegamento con il centro e piazza Matteotti.

Qui c’è un accordo per il ripristino del vecchio ingresso alla stazione e poi per l’introduzione e l’utilizzo del visitor center sempre nell’area di piazza della Visitazione.

In questo senso rientrano anche i 250.000 euro previsti come “micro-sistemazione terminal bus e viabilità di contorno”, una delle quattro opere per le quali la gara è già stata espletata».

Ancora l’amministrazione ha previsto due milioni di euro per l’accessibilità pedonale nei Sassi di cui 1,5 milioni «dedicati alla riqualificazione di percorsi pedonali, scalinate,  oltre che per l’accessibilità al Museo demo-etnoantropologico.

Solo 500.000 euro ed anche meno per due ascensori che da piazza Duomo vanno a San Pietro Caveoso e da via Madonna delle Virtù a San Pietro Caveoso.

Non credo che ci saranno problemi di invasività ma su questo siamo pronti a riflettere ed eventualmente ad intervenireancora».

 Tra i progetti previsti anche oltre due milioni per un primo stralcio del Museo demoetnoantropologico che permetterà non solo qualche azioni di restauro ma una serie di infrastrutture e di servizi in un’area ben definita.

Un milione è anche previsto per la riqualificazione di Santa Maria della Valle con 600.000 euro che saranno utilizzati per la riqualificazione ed altri 400.000 per rilevare completamente anche dal privato una parte della struttura. Interventi di sviluppo turistico come la fruizione del Castello Tramontano (“speriamo di non aspettare troppo il profetto del fossato e del ponte levatoio” ha detto il sindaco) e gli impianti sportivi dal Palasport di via Vena al completamento del campo scuola. Poi ancora completamento dei parchi da via IV Novembre a Macamarda con «avvio anche di una discussione sulla gestione che è necessaria da tempo.

Infine i 600.000 euro per la riqualificazione della piazzetta del Carro.

 

I NUMERI

DEI 33 milioni che erano stati assegnati alla città di Matera con i fondi Pisus, i progetti integrati di sviluppo urbano sostenibile ne erano rimasti disponibili e spendibili con quei fondi solo 13, gli altri 20 invece erano stati di fatto persi perchè non si riusciva visti gli obblighi stringenti del Pisu s ed i ritardi accumulati nel corso del tempo a rispettare quegli impegni che erano stati presi.

La soluzione concordata a suo tempo per i Comuni ci Potenza e Matera aveva previsto un passaggio di quei fondi che si rischiava di perdere dal Pisus all’Fsc cioè il Fondo di Coesione e Sviluppo, gli ex Fas. Matera così dal canto suo perdeva 20 milioni dei Pisus ma ne guadagnava in totale 24 con il Fondo di coesione e sviluppo con il vantaggio ad oggi di avere un obbligo temporale sicuramente diverso e meno impellente rispetto alle tempistiche del Pisus. L’avvicendamento ha consentito in totale di portare a 37 la spesa sostenibile per questi progetti (tra Pisus e ex Fas) dal Comune di Matera. Il tutto ovviamente con una naturale e necessaria rimodulazione che ha portato ad un sostanziale cambiamento delle scelte che inizialmente erano stato operato.

Inutile ricordare in questo senso che la parte riguardante la cosiddetta mobilità sostenibile, come ha ricordato anche il sindaco ieri, è stata modificato in maniera sostanziosa. Il progetto originario di metropolitana prevede una linea estesa fino all’Ospedale con una spesa totale di 8 milioni di euro ed in più anche quattro ascensori che andavano ad impattare in maniera pesante a livello ambientale. Questioni fortemente ed ampiamente dibatutte che hanno spaccato la città nei mesi e negli anni passati e che alla fine sono state superate dalla rimodulazione con cui la città prova a voltare pagina e a darsi nuovi obiettivi. Sperando che siano più facilmente raggiungibili.

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