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VIBO VALENTIA – In primo grado erano stati condannati alla pena di 17 anni di reclusione. Oggi per padre e figlio c’è stata una rideterminazione sostanziale della pena. Ad emetterla la prima sezione penale della Corte d’Appello di Catanzaro presieduta dal giudice Fabrizio Cosentino (a latere Antonino Giglio e Giulia Garofalo), ha mandato assolto Nazareno Prostamo, 54 anni, ritenuto appartenente all’omonimo sodalizio criminale, mentre al figlio Giuseppe, 25 anni, detto “Giubba”, sono stati inflitti 11 anni. 

Il caso è quello relativo al tentato omicidio del fruttivendolo Rocco Lascala, avvenuto pomeriggio del 13 settembre del 2011 nei pressi di un terreno di sua proprietà (LEGGI LA NOTIZIA). Il pg Raffaella Sforza aveva insistito per la conferma delle condanne di primo grado emesse dal gup di Vibo Fabio Regolo, mentre le difese, nelle persone degli avvocati Salvatore Pisani, Nicola Cantafora e Amelia Ferrari, aveva invocato l’assoluzione sostenendo l’insussistenza di elementi probatori. In particolare i legali dei due imputati avevano evidenziato come dal compendio intercettivo in carcere tra padre, figlio e i loro familiari non fossero emersi in maniera chiara circostanze che potessero individuare nei due imputati quali mandanti o esecutori materiali del delitto che, secondo l’accusa, doveva essere la risposta all’omicidio del boss Peppe Prostamo, fratello di Nazzareno, che attualmente sta scontando la pena dell’ergastolo per altri fatti.

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