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MATERA – «Siamo meravigliosamente incasinati».

Nino Ventura descrive così la sua nuova vita, con la moglie Stefania e con le due bambine che sono, finalmente, arrivate dal Congo.

Una storia che dall’ottobre scorso li ha tenuti con il fiato sospeso prima  in Congo fino a gennaio.  Poi in Italia ma con la testa al Congo in attesa del ritorno delle bambine. Una situazione che non è passata inosservata e che è stata continuamente monitorata sia attraverso l’impegno dell’amico e consigliere comunale Antonio Sansone sia con l’attenzione istituzionale dovuta. Ma di certo il silenzio stampa imposto dalla delicatezza della situazione non ha fatto trasparire nulla. Oggi c’è la possibilità di raccontare mesi lunghi, apprensioni, difficoltà con un obiettivo ampiamente raggiunto.

«Le bambine si stanno ambientando alla nuova realtà, per loro oggi molte cose sono una novità, una scoperta.

Molti sono le nuove abitudini e sensazioni che stanno provando ma riescono comunque ad ambientarsi con grande rapidità».

Poi il racconto dell’esperienza: «noi siamo andati lì pensando di doverci rimanere venti giorni per completare l’adozione, poi la situazione si è complicata e siamo rimasti fino a gennaio .

L’iter burocratico non è facile, è molto lungo e anche molto costoso. Non è facile per una famiglia superare queste prove, forse bisognerebbe intervenire per migliorare questa situazione.

E’ quello che mi sento di dire, posso aggiungere che ho fatto questa scelta perchè volevo dare qualcosa e devo dire che ho ricevuto molto in queste settimane».

Non facili le settimane in Congo con una situazione certo complicata: «non abbiamo avuto problemi particolari, eravamo vicini alla sede della Tv di Stato. Abbiamo visto molti poliziotti in giro ma nulla di più. E’ un popolo molto aperto, accogliente, ospitale».

Poi il ritorno forzato in gennaio in Italia in attesa di risolvere la situazione: «non è stato facile lasciare le bambine ma devo dire che loro sono state molto brave, abbiamo sofferto più noi. Il contatto con l’ente che ne aveva cura è stato continuo, ci siamo visti su Skype praticamente ogni giorno».

Poi la svolta degli ultimi mesi che Nino racconta con chiarezza: «l’arrivo del Governo Renzi ha cambiato le cose, l’interlocuzione è cambiata e siamo stati tenuti costantemente aggiornati. Fino al risultato finale che ci è stato comunicato nella giornata di lunedì 26 con il ritorno delle bambine».

A prenderle il ministro per i rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi che le ha accompagnate in aereo: «la bambina che ha fatto la treccina al ministro è una delle mie figlie, all’arrivo il ministro ci ha avvicinato per salutarci e dirci questa cosa che era successa in aereo.

Tra l’altro mia figlia ha visto il ministro qualche giorno fa in tv ed ha notato che non aveva più la treccina che gli aveva fatto».

Uno degli episodi di vita quotidiana che in questi giorni la coppia materana e le due bambine si trovano a dover affrontare in una realtà che risulta sicuramente molto diversa e molto cambiata.

Di certo il passo più lungo e più importante è stato fatto anche se Nino e Stefania non pensavamo potesse essere così lungo ma la sintesi del momento che si trovano a vivere è nella frase già pronunciata: «siamo meravigliosamente incasinati».

Lo stato d’animo che sintetizza nel dettaglio la situazione e che pone di fatto alle spalle le settimane già vissute.

Il pensiero è davanti, al futuro. A quello che c’è e ci sarà da fare per una nuova vita che oramai è ufficialmente partita.

p.quarto@luedi.it

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