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TROPEA (VV) –  Ore di allarme al largo di Tropea. E ora resta un mistero, dopo che la stazione satellitare di Bari ha captato un segnale di sos che potrebbe essere stato emesso da strumentazioni aeree. Potrebbe significare che un aereo in transito nell’area delle isole Eolie può essere precipitato in mare in un tratto che viene localizzato attorno alle venti miglia a nord dell’isola di Salina, 60 ad est di Lamezia Terme. 

Il segnale è stato percepito alle 10,28. Immediate sono scattate le ricerche nel tratto di mare compreso tra Lipari e Tropea con alcune motovedette della Guardia Costiera, inoltre, sono state allertate le navi mercantili in transito nella zona per collaborare alle ricerche che sono scattate ma, hanno riferito le autorità naval , al solo scopo precauzionale «perché – spiegano – non ci sono conferme riguardo alcuna ipotesi». Secondo le versioni ufficiali le ricerche non hanno dato alcun esito. E’ stato subito escluso però che su quel volo ci fosse alcun transito di voli di linea. Ed anche le autorità aeronautiche, sia italiane che iberiche, sottolineano di non avere ricevuto richieste di aiuto da parte di velivoli in navigazione. Smentita anche la «voce», circolata per alcune ore, circa la presenza in zona di un caccia militare spagnolo.    
Ed allora, cosa ha provocato l’invio della richiesta d’emergenza? L’ipotesi prevalente è che possa essersi trattato di un falso allarme. «Questo tipo di segnale – spiegano dalla centrale operativa delle Capitanerie di porto – può scattare anche accidentalmente. È un allarme montato su natanti o velivoli che segnala posizione e nazionalità, altro non possiamo sapere».    Ma le ricerche sono andate avanti egualmente perchè, sempre in via ipotetica, poteva essere stato coinvolto un velivolo di piccole dimensioni da turismo o un ultraleggero, inabissatosi in mare nel giro di pochi secondi. «Abbiamo setacciato tutto il mar tirreno sud orientale – dice il tenente di vascello dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Lipari Cosimo Bonaccorso – ma dell’aereo nessuna traccia. Neanche la presenza in mare di rottami o chiazze d’olio».    
L’allarme è stato lanciato attraverso il Cospas-Sarsat, un sistema satellitare ideato e gestito da Canada, Francia, Usa e Russia mediante il quale è possibile localizzare, con una certa precisione e tempestività il vettore, sia esso terrestre, marittimo o aereo che, dotato di uno di questi trasmettitori, si trovi in situazione di pericolo e necessiti di soccorso. L’allarme viene captato da uno dei satelliti del sistema e inviato a terra: qui una rete di stazioni riceventi lo elabora fino ad ottenere l’indicazione delle coordinate del luogo d’invio del segnale.
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