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REGGIO CALABRIA – Aggredirono due volte a distanza di pochi giorni gli uomini delle pattuglie delle Volanti intervenuti nel ghetto di Ciccarello per bloccare un sospetto. Squadra mobile e Squadra Volante di Reggio Calabria hanno eseguito sette ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip a carico di altrettanti cittadini appartenenti alla comunità nomade di Ciccarello, nella zona sud della città. L’indagine è condotta dagli investigatori diretti dal primo dirigente Gennaro Semeraro e coordinata dalla locale Procura.I sette arrestati sono accusati di lesioni, resistenza a pubblico ufficiale e violenza. Come spiegato nel corso della conferenza stampa i sette si sarebbero resi responsabili di aver diretto verso gli agenti calci, pugni, offese e minacce. Il tutto per evitare l’arresto di un congiunto. Comportamenti ripetuti nell’arco di pochi giorni. 

Gli indagati sono Massimo Bevilacqua, di 37 anni (già detenuto per altra causa), Mariarosangela Corrado (32), Doriana Corrado (24), Damiano Vincenzo Bevilacqua (31), Massimo Berlingieri (37) e Damiano Berlingieri (35) e Orlanda Bevilacqua (34), quest’ultima irreperibile. Le accuse nei loro confronti sono di resistenza a pubblico ufficiale, minacce, lesioni, calunnia e procurata inosservanza di pena. Per tutti, tranne che per Bevilacqua, sono stati disposti i domiciliari. I fatti risalgono al settembre scorso. Nel primo caso, il 12 settembre, gli agenti di una volante hanno notato un’auto sospetta, ma il conducente è fuggito ad alta velocità. L’ inseguimento si è concluso in un piazzale al centro delle case popolari del rione Ciccarello. Gli agenti hanno riconosciuto il conducente come Massimo Bevilacqua, ma mentre si apprestavano a scendere dall’auto per inseguirlo a piedi sono stati affrontati da una donna, identificata in Mariarosangela Corrado, moglie di Bevilacqua, che li ha aggrediti con calci e pugni gridando frasi come «vi prendo le pistole e vi sparo, vi scanno». Un uomo col volto coperto da passamontagna ha poi aggredito un agente alle spalle colpendolo ripetutamente con pugni al collo. Il collega è intervenuto ed è riuscito a sfilare il passamontagna riconoscendo l’aggressore come Damiano Vincenzo Bevilacqua. Quest’ultimo è riuscito a fuggire grazie all’intervento di altri nomadi, uomini, donne ed anziani, che hanno impedito fisicamente l’inseguimento. Solo l’intervento di altre volanti ha riportato la situazione alla tranquillità. Pochi giorni dopo, il 18 settembre, un’altra volante ha fermato per un controllo un’auto guidata da Damiano Vincenzo Bevilacqua. Subito si sono avvicinate due persone, Massimo e Damiano Berlingieri, che hanno ostacolato e minacciato gli agenti. I tre sono poi riusciti a fuggire, coperti da un lancio di bottigliette da parte di altre persone.

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