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Sapevano di essere ricercati e si sono costituiti ai carabinieri gli ultimi due del gruppo che nella notte tra domenica e lunedì scorsi, al culmine di una lite hanno tentato di uccidere Gaetano Greco, 41 anni di Castrovillari ma residente a Morano Calabro, e Alfred Shkoza, 20enne albanese.
Si tratta di Marco Antonio Macrino, 20enne di Morano Calabro, e Saverio Armentano, 25enne di Cassano Jonio, cugino degli altri due Armentano, Gennaro e Vincenzo di Castrovillari. A completare la banda che avrebbe preso parte alla sparatoria c’è anche un minorenne, G. A., 17enne di Morano Calabro, già condotto in una comunità protetta e denunciato alla procura presso il tribunale dei minori di Catanzaro. Subito dopo la sparatoria è stato la stesso Greco a chiamare i carabinieri in soccorso e raccontare quanto accaduto.
Dietro i nove colpi sparati all’una di notte da due pistole nel centro di Frascineto ci sarebbero di vecchi rancori tra Greco e uno degli Armentano. La lite scoppia all’interno di un bar del piccolo centro i due gruppi della contesa (Greco con altri quattro cittadini albanesi, tra i quali Shkoza, da un lato; i cugini Armentano, Macrino e il minore, dall’altro) escono per strada. Quando spunta una pistola, tre albanesi riescono a fuggire mentre Greco e Shkoza vengono stati raggiunti dai proiettili. L’albanese è stato colpito solo di striscio, e il suo ricovero al pronto soccorso dell’ospedale di Castrovillari è durato poco; Greco, invece è stato raggiunto da cinque proiettili. Tre lo hanno raggiunto al torace, ma senza ledergli organi vitali; due alle gambe. Ma, non soddisfatti dell’esito, il gruppo Armentano, che nel frattempo era salito su un pesante fuoristrada, ha investito la vittima e gli hanno spezzato gli arti inferiori.

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