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POTENZA – Si è chiusa ieri a Bari la decima edizione di Radici del Sud (ne avevamo già parlato QUI) e la Basilicata si mette in mostra con il suo Aglianico del Vulture: quest’anno le aziende che hanno aderito all’evento del vino del sud sono state 181, un record assoluto dell’edizione 2015, rappresentata dai 20 produttori dalla Sicilia, 18 dalla Calabria, 10 dalla Basilicata, 36 della Campania e 97 dalla Puglia. I vini in concorso sono stati complessivamente 380 suddivisi in 21 categorie. I premi (QUI tutti i vincitori) sono andati ai primi due che hanno ottenuto il punteggio migliore dalle due giurie, una nazionale e una internazionale, composte da 32 tra operatori, buyer, wine expert e giornalisti di settore italiani ed esteri (per alcune batterie, con pochi vini, il premio è stato assegnato solo al primo classificato).
Per la Basilicata, il vitigno autoctono in corsa non poteva che essere l’Aglianico del Vulture: la giuria internazionale ha premiato i doc “Oraziano 2009” di Martino Vini e “Rotondo 2011” di Paternoster, mentre per quella nazionale i migliori sono stati, nell’ordine, “Caselle 2009” dell’azienda Vinicola D’Angelo e, ex aequo al secondo posto, il “Nocte 2011” di Terre dei Re e “Rotondo 2011” di Paternoster. (euf)

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