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CATANZARO – Oltre 518 mila euro di danno erariale all’Inps e ben 118 braccianti agricoli inesistenti. Questi i numeri della truffa scoperta a Catanzaro dalla Guardia di Finanza. Secondo quanto appurato durante l’indagine almeno 118 persone sarebbero state registrate come braccianti agricoli ma in realtà non avrebbero mai prestato la loro opera. 

Nello svolgimento dell’inchiesta è emerso come esistesse «una netta incongruenza tra il numero di giornate lavorative attestate ed il modesto volume d’affari dichiarato da un’impresa agricola, oltre che una evidente sproporzione rispetto alle dimensioni dei terreni utilizzati dalla medesima impresa per l’esercizio dell’attività». 

Anche grazie ad alcuni sopralluoghi, le Fiamme gialle hanno ricostruito la reale capacità operativa dell’impresa interessata che è risultata essere incoerente rispetto al numero dei braccianti agricoli e delle giornate lavorative dichiarati. I falsi braccianti sono stati assunti con l’obiettivo «di percepire illegittimamente indennità agricole non spettanti per un valore stimato in circa 518.000 euro». Dalle indagini è emerso come fosseso stati predisposti tutti i documenti per l’assunzione dei braccianti tramite i modelli di denuncia aziendale», inotre, «i contratti per la raccolta del “frutto pendente”, per quanto formalmente esistenti, presentavano delle incongruenze con particolare riferimento ad alcune annualità non ricomprese nei contratti ma dichiarate», in più «era stato denunciato falsamente all’inps l’utilizzo di manodopera agricola complessivamente per 118 operai corrispondenti a 19.378 giornate di lavoro». 

A contribuire alla scoperta anche l’utilizzo del sistema informativo agricolo nazionale (Sian) che tramite delle “orto-foto” incrocia i dati delle foto aeree con i dati catastali fornendo informazioni sulle coltivazioni e sulla consistenza delle stesse. 

Attraverso il sistema in questione dal 2009 al 2012, l’imprenditore agricolo raggirava l’ente previdenziale erogatore per circa 186 mila euro rendendosi pertanto responsabile dei reati di truffa e di omesso versamento di contributi previdenziali e assistenziali, per i quali è stato segnalato alla procura della Repubblica consentendo, nel contempo, a ben 118 falsi braccianti di ottenere fraudolentemente indennità agricole a vario titolo (disoccupazione agricola, indennità di maternità, malattia, invalidità) per circa 518 mila euro. 

Oltre all’imprenditore, sono stati denunciati anche 46 dei falsi braccianti agricoli, avendo superato le soglie previste dall’art. 316- ter c.p. ossia in quanto il danno è stato rilevato come superiore ai quasi 4 mila euro previsti dalla norma. La restante parte dei lavoratori è stata invece colpita da sanzione amministrativa.

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