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CROTONE – Hanno presentato una denuncia alla questura di Crotone per appurare eventuali responsabilità dei sanitari dell’ospedale “San Giovanni di Dio di Crotone” i familiari di Maria Scarpino, di 35 anni, morta ieri notte poco dopo l’1,30.

Da quanto appurato dal legale della famiglia, S. M., di 35 anni, in attesa al sesto mese di un parto gemellare, è arrivata al nosocomio pitagorico sabato, proveniente da Verzino, paese d’origine della paziente. Dopo un breve transito al pronto soccorso, la donna è stata visitata dal ginecologo, che l’ha ricoverata nel reparto.

Sempre dal racconto del legale, la donna sarebbe peggiorata sempre più durante la degenza in ospedale. Il marito lamenta di non essere stato informato sulla criticità della situazione sanitaria della moglie, se non quando, poco dopo l’1,30 di oggi, gli è stato detto che la moglie ed i figli che portava in grembo erano morti.

La donna, era transitata anche dal reparto di rianimazione dell’ospedale crotonese. Rispetto ad alcuni voci circolate, la stessa legale smentisce che la donna avrebbe avuto patologie tali da provocarne la morte. Restano, dunque, da accertare le possibili cause della morte della donne, di professione infermiera, ed a chiarire i dubbi sarà l’autopsia. La donna era spostata e aveva una figlia di tre anni.

La Direzione aziendale dell’ Azienda sanitaria provinciale di Crotone ha «tempestivamente disposto un’indagine interna» per accertare le cause della morte della donna, Maria Scarpino, deceduta in ospedale mentre veniva sottoposta ad un esame clinico.

Ne dà notizia la stessa Azienda sanitaria in un comunicato in cui si esprime «profondo cordoglio e vicinanza ai familiari della signora. Proponendosi l’approfondimento di ogni circostanza utile alla comprensione dello svolgimento degli accadimenti ed individuare eventuali criticità, la Direzione aziendale – si aggiunge nel comunicato – ha tempestivamente disposto una indagine interna al fine di ricostruire dettagliatamente le circostanze cliniche e chiarire i vari contesti di lavoro».

«Ad ogni modo l’Azienda – è detto ancora nel comunicato – si rimette alle indagini disposte dalla Procura della Repubblica di Crotone alla quale sarà fornita ogni collaborazione richiesta per concorrere insieme ad essa a fornire utili elementi di valutazione. Nel rispetto del dolore dei familiari, l’Azienda, sulla vicenda, manterrà il più stretto riserbo rendendosi
disponibile ad offrire il dovuto supporto ai familiari».

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