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ILLUSTRE direttore,

comprendo che nell ‘imminente vigilia di una competizione europea questa mia riflessione che si rivolge ad una Destra che non c’è possa essere considerata giornalisticamente poco interessante e politicamente del tutto Ininfluente ,ma voglio inviarglieLa lo stesso. In questa competizione elettorale manca un soggetto politico: La Destra. Quella vera. Quella autentica. Quella delle radici profonde. Quella in cui abbiamo creduto e in cui ci siamo formati. 

Quella da cui ci siamo allontanati. Quella che ricorda in modo indelebile –oggi 22 Maggio giorno della scomparsa di Giorgio Almirante –le parole di un suo storico tenutosi proprio in occasione di una delle prime competizioni elettorali per il Parlamento europeo: «La destra o è coraggio o non è, è libertà o non è, è nazione o non è, così vi dico adesso, la destra o è Europa o non è. E vi dico qualcosa di più: l’Europa o va a destra o non si fa»

Ecco la Destra o è Europa o non è… In questa competizione entrambi i soggetti non ci sono più: non c’è una Destra e non si è realizzata un Europa dei popoli ma solo della finanza .Vanno ricostruiti o meglio costruiti entrambi. Ma non si può prescindere dalla costruzione e o la ri-costruzione di entrambi.
Ma oggi chi, come me, si riconosce ancora in quelle parole? A chi, come a me, quelle parole, quegli insegnamenti provocano ancora un anelito di impegno civile e di passione, ma anche di rimorsi e pentimento, per quello che abbiamo avuto e per quello che abbiamo restituito alla Destra, ricostruirla deve essere il nostro impegno morale e politico. Ricostruirla deve essere un dovere per risarcirla dei nostri comportamenti e delle nostra scelte fatte in questi anni per i nostri umani tradimenti. Ma per ricostruirla servono delle precondizioni: il riconoscere anzitutto gli errori fatti anche a livello personale, gli errori di omologazione nei comportamenti e negli esempi, le comode scorciatoie del consenso per il consenso, le tentazioni del potere… Altra pre -condizione imprescindibile… parafrasando Almirante è quella che la Destra o è Gioventù o non è. Probabilmente questa è ancor più necessaria dell’ammissione di responsabilità: essa è necessità . 

Essa è essenza stessa della Destra, ma soprattutto è una logica conseguenza per ri-costruire una credibilità fatta nel ricambio di volti soprattutto se quello dei “vecchi”, dei cd colonnelli e non, de i dirigenti e non, stata responsabile del declino della Destra in tutto, in parte, o anche in minima percentuale o anche solo per le omissioni consapevoli o interessate. A partire, ovviamente, da me e dalla mia esperienza in un piccola italica periferia .

Si badi non auspico una modaiola rottamazione e autorottamazione… auspico qualcosa di più. Per noi troppo comodo uscirsene con una autorottamazione -per i più dignitosi – o con una semplice ed inevitabile pena dell’esclusione dalla scena. Dobbiamo fare di piu. Esclusi, rottamati e dispersi in miriadi di formazioni politiche e non. Dobbiamo essere proprio noi, quelli che fummo, quelli che ora debbono impegnarsi senza nulla in “cambio” per passione e per risarcimento alla o ri-costruzione di una Destra che non c’è costruendola sui nuovi leaders giovani – a tutti i livelli – credendoci e rimettendoci nelle loro mani consegnandogli tutto anche le nostre esperienze, nel bene e nel male, ma soprattutto il nostro leale impegno.
Io ho ritrovato il mio senso di essere di Destra in questo: penso di risarcirla così per ciò che mi regalato, per ciò che mi ha dato. Lo sento come un dovere morale innanzitutto poi politico. Mi adopero e adopererò convintamente per questo perché ricostruire la Destra non può essere ridotta alla riscoperta di un simbolo elettorale, alla mera ricollocazione di un “brand”… come di un prodotto al supermercato, al raggiungimento o meno di una soglia del 4% o di seggio di sopravvivenza mediatica ma pur sempre marginale ed ininfluente o al riciclarsi in contenitori piu ampi e vincenti o saltando italicamente sul carro del prossimo vincitore adoperandosi nella ricerca di presunte assonanze ideologiche o programmatiche.
Si dirà ma i contenuti? Basta solo il pentimento ed una classe dirigente totalmente nuova e fatta di giovani? Io penso di si perchè i contenuti sono ancora lì… quelli di sempre… rimasti lettera morta, non realizzati, non più perseguiti dimenticati e spesso rinnegati sull’altare del potere e del consenso per il consenso.
Per rimanere sull’ attualità del voto europeo basterebbe andarsi e rileggere i contenuti delle risoluzioni dell’allora Msi su “Europa dei popoli ed Europa Nazione” o soprattutto il documento fondativo-programmatico della nascita di Alleanza Nazionale. 

 
Ciò che manca oggi per rifare la Destra e semplicemente la credibilità e l’autenticità dei comportamenti.
Permettemi da ultimo un ultima e conclusiva citazione di Almirante: «Noi siamo caduti e ci siamo rialzati parecchie volte. E se l’avversario irride alle nostre cadute, noi confidiamo nella nostra capacità di risollevarci. In altri tempi ci risollevammo per noi stessi, da qualche tempo ci siamo risollevati per voi, giovani, per salutarvi in piedi nel momento del commiato, per trasmettervi la staffetta prima che ci cada di mano, come ad altri cadde nel momento in cui si accingeva a trasmetterla».

 

 

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