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LATRONICO – Torna d’attualità anche nel Lagonegrese il problema dei cinghiali e della fauna selvatica incontrollata presente nella nostra regione: un problema che affligge centinaia di allevatori e agricoltori, dalle pendici del Pollino alle campagne del materano e del tursitano, più volte lamentato dalle associazioni di categoria e di fronte al quale le istituzioni sembrano impotenti.
Forse anche a causa della delicatezza della questione e della complessità della macchina organizzativa, di cui fanno parte Regione, enti locali, ambiti territoriali di caccia, aziende sanitarie, Corpo forestale dello Stato, carabinieri e persino rappresentanti dei cacciatori.
A lanciare un vero e proprio grido d’allarme, l’ultimo in ordine di tempo, è stato ieri il sindaco di Latronico Fausto De Maria, che sulla sua pagina Facebook ufficiale ha parlato di una «situazione diventata insopportabile» in riferimento alla questione cinghiali.
«Siamo al limite, anzi lo abbiamo superato – dichiara preoccupato al telefono il primo cittadino – a Latronico come in altri paesi. In questi giorni interesserò le autorità regionali e coinvolgerò altri colleghi sindaci per trovare una soluzione urgente che non è più rinviabile».
Secondo De Maria il problema dei danni causati dalle scorribande di ungulati si sarebbe aggravato nel corso di questa stagione, segnatamente nelle ultime settimane, con decine di avvistamenti e incontri ravvicinati nel territorio di Latronico e in quello della vicina frazione di Agromonte Magnano.
«Abbiamo avuto segnalazioni di cittadini costretti a chiamare i carabinieri perché non potevano uscire da casa, braccati dai cinghiali che sono arrivati fin dentro il centro storico – precisa il sindaco. Ci sono stati anche piccoli incidenti e alcuni animali si sono spinti persino nelle zone di maggior interesse turistico, come nei giardini delle terme e nell’area camper, mettendo in fuga i vacanzieri terrorizzati. Non siamo in uno zoo-safari – chiosa seccato De Maria – non ce lo possiamo permettere: il turismo per noi è una risorsa troppo importante, senza dimenticare gli effetti negativi sull’agricoltura».
Ne è consapevole il neo assessore Luca Braia il quale, commentando il post del sindaco di Latronico, ha garantito che il governo regionale sta studiando delle soluzioni e ha promesso per il prossimo 30 luglio la convocazione di un tavolo con tutti i soggetti interessati.
E lo è altrettanto il primo cittadino di Episcopia Biagio Costanzo, residente ad Agromonte: «Ormai si tratta di una vera e propria emergenza, con i cinghiali a pochi metri dalle nostre abitazioni – sottolinea. Come se non bastasse nei giorni scorsi ci sono stati numerosi avvistamenti di lupi nelle zone montuose tra Episcopia e Fardella, con alcuni esemplari che sono arrivati vicinissimi agli abitanti e ai recinti di bestiame, probabilmente in cerca di cibo. Il problema è che non c’è sorveglianza né controllo adeguato – prosegue Costanzo: i lupi dovrebbero costituire un fattore naturale limitante per i cinghiali, cui danno abitualmente la caccia, ma non può certo essere questa la soluzione al problema: si andrebbe di male in peggio».

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