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COSENZA – La sanità cosentina vive una fase molto difficile. In particolare è l’ospedale civile dell’Annunziata, che è il centro Hub per il territorio, ad essere in tilt causa carenza di organico. Il direttore generale, Paolo Maria Gangemi, già da due giorni ha sospeso i ricoveri nel reparto di Ortopedia a causa della carenza di medici. Nel reparto, che fa registrare 1300 interventi chirurgici l’anno, al momento sono in servizio solo cinque medici. L’unità può contare su altri due sanitari, ma si tratta di precari, il cui contratto è in scadenza e sono stati messi in ferie forzate. Per uno di loro il contratto scade il 31 ottobre. Il medico ha anche rinunciato ad un incarico fuori Regione, avendo ricevuto ampie garanzie di una stabilizzazione. Ma questa, ad oggi, appare una chimera nonostante il reparto abbia bisogno di medici come il pane.

Purtroppo Ortopedia non è una eccezione. In tutto l’ospedale si contano circa 52 precari, in diverse unità operative. Molte di queste riescano a garantire i servizi proprio grazie al loro apporto. Il blocco del turn over imposto dal piano di rientro e confermato dal parere della Corte dei Conti impedisce la sottoscrizione di nuovi contratti, anche a tempo determinato hanno sentenziato i magistrati contabili. Il rischio è che, a lungo andare, l’Annunziata riesca solo a garantire le emergenze. La prossima mossa di Gangemi dovrebbe essere quella di bloccare le attività ambulatoriali.

La questione è finita anche sul tavolo del Prefetto bruzio, Raffaele Cannizzaro. Questi si è immediatamente messo in contatto con il manager dell’Annunziata, ma al momento la situazione resta in fase di stallo. Oltre al parere negativo della Corte dei Conti, Gangemi ha ricevuto anche una diffida da parte del sub-commissario, generale Pezzi, a sottoscrivere qualsiasi forma di nuovo contratto. Il che significa che il direttore generale ha le mani legate. 

IL SERVIZIO COMPLETO, A FIRMA DI MASSIMO CLAUSI, SULL’EDIZIONE CARTACEA DI OGGI DEL QUOTIDIANO DELLA CALABRIA.

 

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