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VIBO VALENTIA – «Quello che posso dirle è che l’attenzione mia e dei miei collaboratori è massima», tant’è che gli inquirenti hanno acquisito anche documentazione al Comune capoluogo. Mario Spagnuolo lo dice a chiare lettere ad appena 48 ore dal blitz degli uomini della Sezione di Pg della Procura e del Nas che ha portato al sequestro di un capannone di circa 900 metri quadri con annessa palazzina nella quale erano ospitati 31 migranti minorenni non accompagnati. Situazioni di criticità diffuse sia a livello igienico-sanitario che strutturale secondo quanto hanno reso noto gli investigatori.

Il procuratore capo ne parla anche se, ovviamente, si trincera dietro un comprensibilissimo “no comment” in relazione alle indagini. Di certo ribadisce il concetto che il suo Ufficio ha gli occhi bene aperti sulla questione inerente la gestione dell’accoglienza dei migranti che da un anno a questa parte hanno un nuovo fertile terreno nella provincia di Vibo Valentia. In un anno esatto, infatti, sono stati ben 14 gli sbarchi al porto di Vibo Marina con l’arrivo di circa 6000 persone, la maggior parte delle quali, tuttavia, è stata destinata in altri centri della Penisola. È rimasta, invece, nel Vibonese una minima parte e, tra questa, alcune centinaia di profughi minorenni.

Per quanto concerne proprio l’ultimo caso il tutto è partito da un sopralluogo effettuato pochi giorni prima dalla questura di Vibo Valentia nelle componenti della misure di prevezione e ufficio anticrimine alla presenza dell’Asp e dei vigili del fuoco che hanno redatto una documentazione negativa arrivata sul tavolo del procuratore Spagnuolo il quale, a sua volta, ha chiesto un approfondimento che si è tradotto proprio nei controlli di giovedì scorso che hanno portato all’apposizione dei sigilli alla struttura di Maierato (LEGGI).

«E’ una situazione confusionaria, per usare un eufemismo – ha proseguito Spagnuolo – nella quale stiamo cercando di fare luce attraverso una serie di verifiche che potrebbero portare a nuovi sviluppi dei quali, però, non posso ovviamente riferire». Verifiche che hanno anche interessato il Comune capoluogo dove anche ieri mattina gli investigatori si sono recati per acquisire documentazioni specifiche negli Uffici competenti. Atti, anche questi, che finiranno all’attenzione del procuratore capo e dei suoi sostituti. E nel frattempo il dipartimento di prevenzione dell’Asp avrebbe ha redatto più di una relazione negativa per tre strutture site sempre nel capoluogo di provincia nelle quali sono ospitati circa un centinaio di profughi, la maggior parte dei quali sempre minori non accompagnati. Negative sotto vari aspetti: igienico-sanitari, di sicurezza ed altro. Esito analogo anche quello del personale della Polizia municipale che in più occasioni si è recata sui luoghi in questione per eseguire determinati accertamenti. Nello specifico, le verifiche del personale guidato dal comandante Filippo Nesci hanno riguardato sempre l’ex Geometri rinvenendo diffuse situazione di criticità che l’ha portato a redigere un documentazione dai toni tutt’altro che positivi. 

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