X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

«A oltre un mese e mezzo dal nubifragio del primo marzo scorso, nemmeno un euro è stato destinato dal Governo al soccorso delle popolazioni lucane colpite dall’evento calamitoso e al ristoro dei danni»: lo ha detto, in una dichiarazione diffusa dall’ufficio stampa, l’assessore alle infrastrutture della Regione Basilicata, Rosa Gentile. «L’adozione, da parte del Governo, del decreto che indicava la Basilicata tra le zone danneggiate – ha aggiunto – è rimasta un mero adempimento formale senza che sia seguito lo stanziamento di risorse per dar corso agli interventi di risistemazione. Un passo avanti per l’adozione dell’ordinanza del Presidente del Consiglio lo si aspettava oggi dalla riunione convocata a Roma dal Dipartimento nazionale di protezione civile con i rappresentanti del Ministero dell’Economia e le Regioni danneggiate Abruzzo, Basilicata e Marche, ma i ragionamenti avviati sulla quantificazione dei danni sono stati letteralmente troncati dall’arrivo del consigliere giuridico del ministro Tremonti, che ha imposto il rinvio di ogni ragionamento a quando le stesse regioni avranno provveduto ad aumentare al massimo le imposte di propria competenza. A nulla è valsa anche la diversa posizione dei rappresentanti della protezione civile che hanno tra l’altro certificato il lavoro ‘preciso, puntuale e rigorosò fatto per la rilevazione dei danni. Quella che si sta consumando a danno della Basilicata – ha detto l’assessore – è una battaglia ideologica. In pratica il Governo chiede alla Basilicata di portare al massimo tutte le sue tasse, in base a quanto lo stesso esecutivo ha deciso qualche mese fa nel Milleproroghe, come condizione preliminare per intervenire con altri aiuti. Da subito avevamo manifestato la nostra contrarietà a questa ipotesi, sia per non gravare con nuovi tributi su chi già aveva subito un danno sia perché una tale misura non risolverebbe praticamente nulla poiché essendo la Basilicata la regione a minor gettito fiscale, le risorse recuperate sarebbero irrisorie, e ci eravamo offerti di sostituire questo gettito con altre somme di competenza regionale. Questa posizione, portata avanti con il sostegno indistinto di tutte le forze politiche della Basilicata, ci sembrava essere stata ragionevolmente compresa dal Governo, ma a distanza di un mese e mezzo oggi ci viene ripetuto che senza alzare al massimo le imposte regionali e l’accisa sui carburanti non avremo un euro. A testimonianza delle scelte fatte, oggi al tavolo del Dipartimento nazionale di protezione civile la Basilicata si era presentata con l’impegno a coprire in proprio circa due dei sei milioni di euro che erano stati impiegati nell’emergenza, e con la dichiarata volontà di fare altrettanto anche nella successiva fase di ristoro dei danni. Ma tutto è stato vano».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE