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VILLA D’AGRI – «Continuerò fino a quando non arriveranno i soldi degli stipendi arretrati». Lo abbiamo trovato su una sedia a sdraio collocata nella sala consiliare, Andrea La Salvia dipendente del Consorzio di Bonifica Alta Val d’Agri, nonché rappresentante sindacale della Cgil, è al quarto giorno di “battaglia” per  il  pagamento delle mensilità (sei spettanze arretrate) e  di un chiarimento per il futuro dell’ente. 

La protesta è iniziata giovedì scorso, al termine di un’accesa assemblea dove si è deciso di occupare la sede ad oltranza, fino a quando la situazione dell’ente di bonifica non si risolve. «Starò qui venti, trenta, cinquanta giorni se è necessario, nessuno – ha sollevato La Salvia –  può mettere sotto chi ha la vera moralità». Anche perché ricorda bene il rappresentante della Cgil che «nel 1990, quaranta furono i giorni di manifestazione per risolvere la condizione dei lavoratori». Ed insieme a lui, in un presidio permanente nella sede,  altri dipendenti, tutti intenzionati a restare per il grosso punto interrogativo riguarda al futuro del Consorzio e le relative assenze di soluzioni. Ai colleghi che non prendono parte alla protesta, menziona il sindacalista che «non bisogna aver timore di perdere il posto di lavoro perché si sta combattendo per i nostri diritti e per  il nostro futuro. Cerchiamo di portare – spiega –  le cose nella giusta direzione, ognuno ha il diritto al lavoro. Smettiamo – aggiunge  –  di cercare i colpevoli e lottiamo per  i valori in cui crediamo». 

Ma a destare ancora di più apprensione tra i lavoratori anche il vociferare tra gli stessi di velate minacce se «la protesta continua». Insomma all’interno del Consorzio si è scatenata una vera e propria “bufera”, nonostante le rassicurazioni dell’assessore regionale all’Agricoltura, Nicola Benedetto sul «pagamento a breve degli stipendi». Un ente, il  Consorzio di Bonifica , istituito negli anni ’50 che copriva 11 Comuni del comprensorio della Valle.  Con la legge 33 del 2001,  i Comuni sono diventati cinquantatre, ma reali  e  operanti sul territorio una quarantina. Per un periodo ha svolto un ruolo di centralità sul territorio, ma poi la situazione di crisi almeno sul fronte economico è subentrata nel  momento in cui il ruolo dell’ente è stato modificato. Un punto di riferimento per gli agricoltori che ha contribuito allo sviluppo rurale e all’occupazione del territorio.

 

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