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Il Corpo Forestale dello Stato del comando provinciale di Vibo Valentia ha sequestrato oltre 500 tonnellate di rifiuti zootecnici, una vasca di stoccaggio ed una condotta abusiva. Il sequestro è stato compiuto dopo oltre tre mesi di indagini, sopralluoghi ed appostamenti, da parte degli Agenti in forza al Comando Stazione di Spilinga (Vv), che hanno concluso l’operazione denominata «Black Water», accertando la causa di un consistente inquinamento di un canale di scolo delle acque, a seguito dell’abbandono incontrollato di ingenti quantitativi di reflui zootecnici.
Le indagini sono state avviate nel mese di gennaio scorso, sulla scorta di numerose segnalazioni di proprietari di fondi agricoli che lamentavano la presenza di acqua scura mista a liquido melmoso sui propri terreni, tracimata da un fosso demaniale che li attraversava.
I militari hanno così percorso a ritroso tutto il tratto del canale in questione, notando l’effettiva presenza, per tutto il suo corso, di acqua nera melmosa, mista a schiuma che, in alcuni punti, assumeva una colorazione giallastra, emanando esalazioni alquanto maleodoranti.
Risalendo più a monte si sono imbattuti in una tubazione dalla quale fuoriuscivano liquami fetidi. Seguendola gli agenti sono giunti all’interno di un’azienda zootecnica, ubicata in località Marrana del comune di Spilinga. Proprio all’interno dell’insediamento aziendale, esteso su una vasta superficie e con una consistenza di oltre trecento capi della specie bovina, gli agenti hanno notato che le deiezioni animali venivano convogliate in una grossa vasca di stoccaggio a cielo aperto, realizzata in cemento armato, delle dimensioni di circa 300 metri quadrati per una profondità media di circa 3,50 metri, capace di contenere quasi mille metri cubi di materiale fecale.
Da alcune feritoie (circa 10) presenti nella parte sottostante della cisterna e da un lato della stessa struttura, completamente aperto, i liquami melmosi defluivano in una condotta a cielo aperto della lunghezza di circa 12 metri per poi immettersi in un pozzetto poco distante. Da questo ultimo punto, tramite una tubazione sotterranea del diametro di 25 centimetri, avente una lunghezza di circa 8 metri, appositamente realizzata, le sostanze venivano sversate proprio in corrispondenza del canale di scolo demaniale ,denominato «Fosso dello Schiavo».
Il consistente aumento di portata del canale, avvenuto in seguito alle abbondanti precipitazioni, faceva si che l’acqua mescolata alla sostanze inquinanti si riversasse a valle, finendo con l’invadere i terreni sottostanti, contigui all’azienda agricola incriminata. In seguito a tali accertamenti ed al fine di evitare ulteriori conseguenze per l’ambiente, gli Agenti hanno posto sotto sequestro penale l’enorme quantitativo di rifiuti zootecnici (stimati in circa 500 tonnellate), la vasca dove gli stessi venivano stoccati, (300 metri quadrati per una profondità media di 3,50 metri) e la condotta abusivamente realizzata, della lunghezza di venti metri, per metà a cielo aperto e per metà interrata, utilizzata per far disperdere le deiezioni animali. La titolare dell’azienda, residente nel comune di Spilinga, a carico della quale è stato operato il provvedimento di sequestro, è stata deferita in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Vibo Valentia. L’Autorità Giudiziaria ha riconosciuto la validità dell’operato del CFS, convalidando il sequestro ed iscrivendo la responsabile nel registro degli indagati. Sono ancora in corso specifiche indagini, mirate all’individuazione di altre fonti d’inquinamento su tutto il comprensorio del Monte Poro, in riferimento alla stessa tipologia di illecito.

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