X
<
>

Condividi:
4 minuti per la lettura

POTENZA – I sindaci contro il petrolio senza sviluppo. Questa volta a scendere in strada – sulla scorta di quanto avevano fatto qualche mese fa i colleghi della Val d’Agri – saranno gli amministratori dei comuni interessati dalla concessione Total “Gorgoglione-Tempa Rossa”. Non tutti per la verità. Mancano quelli di Corleto e Guardia Perticara, ovvero le amministrazioni maggiormente interessate dalle future attività estrattive. I sindaci di “serie B” chiedono più coinvolgimento, la pari die loro colleghi. E si sono dati appuntamento oggi a Guardia Perticara, dove hanno sede gli uffici della società francese del petrolio. Prima la conferenza stampa, poi il sit in. Una protesta per portare all’attenzione dell’opinione pubblica le istanze del territorio. 

Anche se c’è chi insinua che dietro la loro polemica ci siano solo questioni di schieramento politico. Loro, comunque, si sono mossi da tempo. Ma dalla loro, fino a questo momento, non hanno avuto neanche l’attenzione della Regione. Eppure sono proprio loro che tutti i giorni hanno a che fare con i problemi di un’area economicamente depressa, qual è quella della valle del Sauro. Ora c’è una grande possibilità. I lavori per il nuovo Centro Oli. Ma il fatto è che Total, che si appresta a realizzare un investimento  da oltre un milardo e mezzo di euro – e contro cui si sono scagliato anche i sindacati – continua a fare orecchie da mercante.  E a chi continua a chiedere che l’investimento abbia risvolti concreti per l’economia del territorio, in termini di occpuazione e di coinvolgimento delle imprese locali, la compagnia d’oltralpe risponde picche. Le uniche assunzioni che Total annuncia sono quello relative a una sessantina di tecnici da formare e da impiegare in maniera diretta sulle attività del Centro Oli secondo quanto prevedono accordi ormai datati. Per quanto riguarda invece i lavori per la realizzazione dell’impianto fino a ora nulla si è mosso. I sindaci di Accettura, Aliano, Anzi, Armneto, Castelmezzano, Cirigliano, Gorgoglione, Laurenzana, Missanello, Pietrapertosa  e Stigliano hanno sottoscritto un documento in cui esplicitano tutte le loro richieste. Non solo lavoor, ma anche monitoraggio ambientale. 

Da fare subito, prima che le attività vengano avviate, per “misurare” l’impatto delle attività estrattive sull’ambiente. Per quanto riguarda l’impiego di manodopera locale, gli amministratori chiedono un reclutamento “proporzionale” alla vicinanza al Centro Oli: in numero maggiore nei due comini, Corleto e Guardia, dove insistono direttamente le attività petrolifere, e un numero minore da attingere nei comuni facenti parti della concessione. Tra le richieste, anche quella relativa alla predisposizione di un piano complessivo per lo sviluppo dell’imprenditoria locale, con agevolazioni finanziarie e assistenza per chi intende intraprendere un’attività di lavoro autonomo. Gli undici sindaci che questa mattina scenderanno in strada per ora incassano la solidarietà del consigliere regionale, Leonardo Giordano. «Se non fosse stato convocato il Consiglio Regionale su un atto importante quale l’assestamento di Bilancio, sarei anche io a manifestare insieme a quei sindaci», assicura in una nota stampa. «Ho operato per 6 anni quale dirigente scolastico in quell’area e conosco le aspettative di quelle comunità, come soffrano il disagio dello spopolamento e dell’impoverimento demografico giovanile ed intellettuale. 

La sola Stigliano che, nel 1980, contava 9 mila abitanti, oggi è scesa sotto la soglia dei 5 mila». Quindi, chiede il consigliere, «quale opportunità migliore per arrestare questo declino se non quella del petrolio? Tra l’altro sia a Corleto che a Stigliano ci sono rispettivamente due scuole superiori (l’Itis chimico e l’Ipsia Meccanico) che potrebbero fornire professionalità agli impianti e al futuro Centro Oli e non sono state degnate di alcuna attenzione da parte di Total». dalla loro parte anche il consigliere regionale, Antonio Autilio. «L’iniziativa di protesta promossa da undici sindaci del Sauro-Camastra – scrive in una nota –  come quella svolta nei mesi scorsi ad opera dei sindaci della Val d’Agri, ripropone la questione, che in più occasioni ho sollevato, sul metodo e sulle regole di reclutamento di manodopera, secondo ogni tipologia professionale, necessaria all’attività petrolifera nel Sauro e in Val d’Agri. Dobbiamo adoperarci per far restare le giovani eccellenze che vogliono continuare a scommettere su questa regione».

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE