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MATERA – Entro pochi giorni prenderanno il via corsi per lavorare la cartapesta riservati ai cittadini e ai turisti in visita a Matera.
Il ruolo degli artigiani nel percorso di candidatura di Matera e, dopo la vittoria, di realizzazione del programma, non è fermo sulla carta per gli artigiani della Cna.
Lo spiega il presidente provinciale Leo Montemurro, parlando anche del progetto di riqualificazione della Fabbrica del Carro finanziato dai fondi Fsc (circa 600 mila euro del Fondo di Sviluppo e coesione che riguardano il contenitore). «La partnershitp pubblico-privata, poi, potrebbe consentire di implementare ulteriori attività».
La Festa in onore della Madonna della Bruna, quest’anno, segnerà il passaggio della città ad un livello di percezione molto più ampliato dopo la recente vittoria nella corsa per la Capitale europea della cultura nel 2019.
La Cna, in questo senso, può giocare un ruolo ancora più significativo.
«Facciamo parte del Comitato per il concorso del Carro trionfale che comprende anche un confronto sull’organizzazione di questa festa che di per se’ è già grande.
Potremmo comprendere, comunque, come valorizzare ulteriormente il flusso turistico che arriva in città sia il 2 luglio che nei giorni successivi alla festa. Ormai ogni evento, da qui al 2019, dovrà indicare tappe importanti per giungere a quella data con un calendario di eventi importanti.
La Festa della Madonna della Bruna funziona benissimo, ma è importante mettere a valore il trend turistico.
In questo senso bisogna promuovere e valorizzare tutto il territorio provinciale e regionale.
La vetrina della festa potrebbe essere utile a segnalare altri eventi.
Illustreremo questa linea d’azione al comitato».
Il riferimento del sindaco Adduce al recupero dell’area dell’ex Barilla, secondo Montemurro, sarà un altro passaggio importante, ma richiede alcuni cambiamenti.
«E’ un’area su cui bisogna decidere.
Ho incontrato i proprietari per comprendere se avrebbe potuto essere messa a servizio della città per il Presepe vivente, ma mi hanno spiegato che c’è in atto un progetto imprenditoriale.
Se dovessero trovarsi le risorse necessarie, forse l’area potrebbe sbloccarsi.
Se ci sono i tempi per una discussione condivisa, allora va assolutamente fatta.
D’altronde quella è una delle vie d’ingresso a Matera e quindi bisogna risolvere il caso del Mulino Alvino e del suo eventuale completamento.
La riqualificazione del mercato di via Marconi e la rivitalizzazione di alcuni esercizi commerciali della zona, l’area Barilla assume una rilevanza strategica, entrando a Matera».
C’è, insomma, una parte del volto della città che non passa solo dai Sassi e dalla visione da cartolina, ma anche dal recupero e dalla valorizzazione delle sue tradizioni artistiche che gli anni rischiano di far perdere.
Matera, in particolare, deve mantenere forti i valori tramandati dagli artigiani della cartapesta, legati ad alcune famiglie della città.
Lo stesso discorso vale anche per il settore della panificazione, naturale sviluppo di quello dei mulini in città.
Anche nel caso dei panificatori, la storia tramandata dalle famiglie è stata al centro della visita dei commissari del Comitato per la scelta della Capitale europea della cultura che nel corso della loro unica visita in città, visitarono uno dei panifici più antichi e lavorarono essi stessi la massa che sarebbe poi diventata pane.
C’è in tutto questo un ruolo importante svolto dai rappresentanti delle professioni manuali, nate dalle esigenze delle comunità che hanno abitato i territori e che, con il tempo, sono diventate storia e tradizione passate di padre in figlio.
Rientra anche in questo contesto, infatti, la decisione della Cna di aprire il mondo della cartapesta ad appassionati, semplici cittadini e turisti.

 

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