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ROMA – Diciotto domande per quella che si annuncia una sfida tra procuratori di «peso» nel campo della lotta alla criminalità organizzata. A poche ore dalla scadenza del termine per le candidature, appare sempre più complicata la scelta che il Csm deve compiere del successore di Pietro Grasso al vertice della Direzione nazionale antimafia; una poltrona scoperta dall’8 gennaio scorso, da quando cioè l’attuale presidente del Senato ha lasciato la magistratura per candidarsi in politica, e che di certo non sarà assegnata in tempi brevissimi, anche per l’alto numero dei partecipanti: più del doppio dell’ultima volta quando erano stati solo otto. In testa alla lista dei «papabili» c’è il capo della procura di Salerno Franco Roberti, che a Napoli ha indagato su Calciopoli e sui clan della camorra; ma tra i favoriti ci sono anche il procuratore di Messina, Guido Lo Forte, che è stato uno dei pm del processo Andreotti, e il capo dei pm di Bologna Roberto Alfonso, «supervisore» dell’inchiesta sui fondi ai gruppi politici della Regione Emilia Romagna. E tra i nomi in evidenza c’è quello del procuratore di Caltanissetta Sergio Lari, pm del nuovo processo sulla strage di via D’Amelio, che ha aspettato gli ultimi giorni per scendere in campo; come ha fatto pure il procuratore aggiunto di Roma Gianfranco Capaldo, titolare dell’indagine per omicidio volontario a carico dei due marò (Massimiliano Latorre e Salvatore Girone) trattenuti in India e dell’inchiesta su Emanuela Orlandi. Due procuratori generali, nove capi di procure ordinarie, tre aggiunti, e per la prima volta due donne, fanno parte della consistente pattuglia all’interno della quale la Commissione per gli incarichi direttivi di Palazzo dei marescialli dovrà scegliere, probabilmente all’inizio di maggio, il nome o i nomi da proporre al plenum. I due Pg in campo sono quelli di Ancona Vincenzo Macrì, per anni aggiunto alla Dna e in precedenza pm a Reggio Calabria, e di Catanzaro Santi Consolo, in passato consigliere del Csm. Oltre a Lari, Roberti e Lo Forte, tanti i capi delle procure ordinarie: Cataldo Motta (Lecce), pm nel processo sull’attentato alla scuola Falcone di Brindisi costato la vita alla studentessa Melissa Bassi; Corrado Lembo (Santa Maria Capua Vetere), per 15 anni alla Dna; Luigi De Ficchy (Tivoli), che ha impugnato le assoluzioni dei principali imputati del processo sugli abusi sessuali nella scuola di Rignano Flaminio; Francesco Paolo Giordano (Caltagirone), già consigliere del Csm; Armando D’Alterio (Campobasso),che quasi 10 anni fa riaprì le indagini sull’omicidio del giornalista Giancarlo Siani.  Le due donne in pista sono Carmen Manfredda, sostituto pg alla Corte d’appello di Milano e Silvana Maria Arbia, fuori ruolo con un incarico internazionale all’Aja. Ha invece un incarico a Bruxelles un altro dei candidati, Francesco Lo Voi; Completano il gruppo dei concorrenti i procuratori aggiunti Sandro Ausiello (Torino) e Fausto Zuccarelli (Napoli) e il pm della procura nazionale antimafia Pier Luigi Maria Dell’Osso.

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