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Caro Direttore,

nel rispetto profondo del tuo ruolo e nel pieno apprezzamento del tuo lavoro ritengo doveroso fare alcune valutazioni in ordine all’editoriale  apparso ieri sul “Quotidiano” che parla del “buio di Potenza”.

Potenza e Matera non sono due città in contrapposizione e tantomeno alternative, i pregi dell’una non sono negatività per l’altra, i difetti dell’una non esprimono un merito per l’altra.

Matera è città molto bella, dinamica, che vive dello straordinario fascino dei Sassi e che è nel pieno di uno sforzo teso a cogliere un obiettivo storico per il quale siamo tutti impegnati e che tutti chiama a portare in campo ogni elemento di inclusione e di unità. E’ città con altre caratteristiche, altra storia, con altra orografia, altre potenzialità, altre missioni. Francamente non mi pare una città “grigia” o “buia”, il sole coperto dai palazzi splende invece nei tanti angoli o spazi urbani illuminando gli orizzonti vasti interrotti dai nostri monti ove incanta il fascino di “un tramonto campagnolo”, come dice il Riviello in una poesia dedicata alla città.

Certo, la sua storia urbanistica è stata tormentata ma è anche vero che la “verticalità” rappresenta oggi uno dei suoi elementi distintivi, addirittura da valorizzare, e meritano sicuramente più attenzione tanto il suo dinamismo culturale ed identitario quanto il suo dinamismo economico e sociale, poco conosciuto e poco analizzato. Potenza è città “riservata”, poco incline ad  “autoesaltazioni”, poco incline a “promuoversi”, spesso eccessivamente critica con se stessa e con le sue classi dirigenti. Città difficile da comprendere, con la sua missione non semplice di città dei servizi che svolge meglio di quanto appare confrontandosi con le tante difficoltà dei nostri tempi.

Ma Potenza è anche città “leale”, dai legami interni molto forti, accogliente, rispettosa, dai valori fondanti saldi e radicati.

È città che ha vissuto drammi profondi come quello di Elisa  Claps rispetto al quale la richiesta è stata sempre quella di  verità, giustizia e condanna di ogni connivenza. Non saranno gli errori amministrativi che commettiamo e che pure riconosciamo senza problemi o le scaramucce che accompagneranno la prossima campagna elettorale a farla cambiare. La sua storia nobile e millenaria è lì a parlare ad ognuno di noi.

*Sindaco di Potenza

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