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CROTONE – Sono tutti sbarcati i 956 immigrati giunti questa mattina a Crotone a bordo di nave “Euro” della Marina Militare che proveniva dal tratto di mare a sud dell’isola di Lampedusa. Del gruppo fanno parte 122 bambini, alcuni piccoli, 224 donne, alcune delle quali incinte, e 610 uomini. Loro sono i migranti “fortunati”, quelli che sono riusciti a toccare terra dopo essere stati salvati. Nelle stesse ore, infatti, un battello con un numero imprecisato di migranti è naufragato a 300 miglia a sud-est di Malta, in acque internazionali di competenza de La Valletta per le operazioni di ricerca e soccorso. 

VIDEO: L’ARRIVO DEI MIGRANTI A CROTONE

Secondo quanto è stato possibile ricostruire, sarebbero stati recuperati tre cadaveri e sette superstiti, tra i quali due bambini, ma i dispersi sarebbero almeno 30. I sopravvissuti al naufragio al largo di Malta avrebbero parlato ai soccorritori di circa 400 morti nella nuova tragedia del mare che si è verificata circa 300 miglia a est dell’isola. L’operazione di salvataggio è scattata ieri, quando, durante un normale pattugliamento aereo, un velivolo della Guardia Costiera maltese aveva avvistato alcune persone in acqua. Sul posto sono stati dirottati alcuni mercantili, che sono riusciti a portare in salvo sette persone ancora in vita, sei delle quali sarebbero in via di trasferimento a Creta. Oggi a Malta sono attesi l’alto commissario Onu per i rifugiati Antonio Guterres e l’ambasciatrice dell’Unhcr Angelina Jolie.

FOTO: I VOLTI DEGLI IMMIGRATI GIUNTI A CROTONE

Tra i migranti giunti a Crotone, tutti eritrei, anche una decina di donne incinte. Le loro condizioni generali di salute sono buone. Solo una donna è stata ricoverata all’ospedale civile per accertamenti. Gli immigrati, a bordo di pullman, stanno raggiungendo adesso varie località, così ripartiti: 139 a Crotone; 109 in Liguria; 100 in Piemonte; 155 in Toscana; 22 in Umbria; 88 Abruzzo; 155 in Campania; 188 in Lazio. Il resto dei migranti è stato destinato ad altri centri di seconda accoglienza della Calabria.

La Prefettura ha coordinato le fasi del complesso dispositivo di soccorso, integrato dalle operazioni di screening sanitario, così come stabilito nel corso dell’incontro che si è svolto alla presenza del presidente dell’Amministrazione provinciale di Crotone, rappresentanti del Comune di Crotone, il Comandante della Capitaneria di Porto, i rappresentanti delle Forze di Polizia, dei Vigili del Fuoco, del Suem 118, della Protezione Civile regionale, dell’Azienda sanitaria provinciale, delle associazioni di volontariato, e delle organizzazioni umanitarie.

 

 

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