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COSENZA – Nuovo ritrovamento di marijuana in degli involucri di plastica al largo delle coste calabresi. Dopo il primo ritrovamento avvenuto nel mare di Amendolara alcuni giorni fa (LEGGI LA NOTIZIA) la guardia di finanza del comando provinciale di Cosenza ha trovato e sequestrato altri 70 chilogrammi di marijuana e si fa sempre più strada l’idea che si tratti di un unico carico.

Anche in questo caso lo stupefacente è stato trovato a circa mezzo miglio dalla costa di Albidona, sull’alto tirreno cosentino, nel corso di un pattugliamento in mare attuato insieme alla Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro.

Secondo quanto ricostruito dalla stessa Guardia di Finanza in collaborazione con la Capitaneria la marijuana era contenuta all’interno di un voluminoso involucro, divisa in dieci distinti panetti impermeabili. Uno volta lavorata e venduta al dettaglio avrebbe potuto fruttare allo spaccio al dettaglio circa mezzo milione di euro.

L’ipotesi più accreditata, come detto, è che i vari carichi di droga rinvenuti nei giorni scorsi sulla costa jonica in distinte circostanze – a Cirò Marina, Crotone, Amendolara e adesso Albidona – facciano parte di un unico carico del valore di svariati milioni di euro andato alla deriva.

Secondo alcune fonti investigative potrebbe trattarsi del carico gettato in mare dai narcotrafficanti lo scorso 22 maggio quando furono intercettati al largo dalla Guardia di finanza che, nell’ambito di un’importante operazione, sequestrò una tonnellata e mezzo di marijuana.

Gli involucri trovati finora sono tutti molto simili e probabilmente sono stati portati verso la terra ferma dalle maree. Il sospetto che i vari pacchi facciano parte di quel carico gettato in mare da narcotrafficanti diretti sulla spiaggia di Punta Alice, a Cirò Marina, dove i rinvenimenti finora sono stati due – a giugno e a ottobre – è avvalorato comunque dal fatto che le modalità di confezione, con nastro da imballaggio, sembrano identiche a quelle utilizzate dai narcotrafficanti pedinati in mare dalla Finanza lo scorso 22 maggio. Il mare e il vento hanno fatto il resto. I rinvenimenti confermano, se ce ne fosse ancora bisogno, che Cirò Marina ma più in generale la costa ionica calabrese è al centro di ingenti traffici di stupefacenti. 

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