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E’ scoppiato il caso “Antezza”. La senatrice del Pd ed ex presidente del consiglio regionale per tre anni consecutivi (prima donna ad esserlo nella storia della Basilicata) che ha presentato una causa di servizio all’ente Regione per ottenere la pensione in anticipo rispetto alla tempistica normale (e cioè i 65 anni) ha replicato al nostro giornale. E nello stesso tempo ha confermato la notizia. Che è quella che conta.
Maria Antezza, 294820nella lettera ha spiegato le motivazioni di carattere sanitario che il nostro giornale in rispetto della privacy non aveva menzionato. La senatrice, al di là, di questo menziona le leggi e i referti medici che le danno diritto per “motivi invalidanti” a ottenere il prepensionamento da consigliere regionale nel mmento in cui non ricoprirà più cariche istituzionali. Tra due anni o tra 20. Dipende da come proseguirà la propria carriera politica. Se dovesse essere rieletta al Parlamento o in qualunque altra istituzione o amministrazione non avrà diritto alla pensione. Altrimenti la pensione è “bella è pronta”.
Per legge. Ed è quella che conta. L’opportunità e le valutazioni di carattere politico, sociale o etico sono un accessorio. Evidentemente. Ma la notizia è reale: lunedì scorso la riunione dei capigruppo allargata ai componenti dell’Ufficio di presidenza del consiglio regionale (tutti coloro che non facevano parte di questi due organismi istituzionali sono stati momentaneamente allontanati dall’aula) ha discusso della causa di servizio presentata dalla senatrice matarana. Ed notizia anche il fatto che diversi tra i 16 consiglieri regionali ammessi alla discussione hanno sollevato qualche perplessità chiedendo alla presidenza di poter disporre di tutti gli incartamenti prima di esprimere un parere positivo o negativo sulla vicenda. Anche in questo caso, tutto secondo regolamento.
La sensazione è che il precedente della doppia indennità percepita per due mesi dalla stessa Antezza, insieme agli altri senatori eletti mentre erano ancora consiglieri regionali (Egidio Digilio, Carlo Chiurazzi e Cosimo Latronico) per la quale c’è stata sentenza della Corte dei conti per “danno erariale” nei confronti di alcuni membri dell’allora Ufficio di presidenza non è ancora stata assorbita. Non è dello avviso Folino che ha inviato una nota. Il presidente dell’assemblea regionale, Vincenzo Folino parte menzionando punto per punto il regolamento: «La legge regionale numero 38 del 29 ottobre 2002, all’articolo 11 disciplina la materia dell’assegno vitalizio per i consiglieri regionali, che viene assegnato anche prima del raggiungimento dell’età prevista in caso di provata inabilità permanente derivante da causa di servizio». E quindi punto per punto, Folino prosegue nella spiegazione della vicenda: «La senatrice Maria Antezza, presidente del Consiglio regionale dal 2006 al 2008, ha chiesto il riconoscimento del diritto di fruire dell’assegno vitalizio per l’intervenuta inabilità dovuta a causa dipendente dall’esercizio del proprio mandato di consigliere e di presidente del Consiglio regionale. La questione è stata trattata in una recente riunione dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale allargato ai capigruppo e sarà definita nel rigoroso rispetto delle procedure previste dalla legge numero 38 del 2002».
E quindi questo è lo scenario immediato, secondo quanto spiega in prima persona Vincenzo Folino: «Una eventuale decisione di accoglimento dell’istanza della senatrice Antezza non comporterebbe l’immediata corresponsione del vitalizio, che è subordinata ad altre condizioni; nel caso di specie l’erogazione sarebbe sospesa fino a quando l’ex consigliere regionale sarà destinataria di una indennità per altre cariche pubbliche». Quindi il chiarimento finale di Folino con la precisazione al nostro giornale: «L’atteggiamento e le valutazioni che i consiglieri regionali hanno espresso ed esprimeranno sulla questione non possono essere messe in relazione al procedimento della Corte dei conti sulla vicenda delle doppie indennità, sulla quale è opportuno precisare che, contrariamente a quanto è stato scritto, l’ex dirigente del Consiglio regionale Michele Radice è stato assolto, mentre per le altre persone coinvolte si attende lo svolgimento del processo di appello; va precisato inoltre che a seguito dell’invito rivolto con una mia lettera del 25 gennaio 2011 ai quattro senatori interessati (Maria Antezza, Carlo Chiurazzi, Egidio Digilio e Cosimo Latronico), ad oggi hanno restituito per intero la somma dell’indennità percepita per i mesi del doppio incarico i senatori Antezza, Chiurazzi e Latronico, mentre il senatore Digilio ha annunciato che farà altrettanto».

Salvatore Santoro

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