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CATANZARO – Si è concluso con l’assoluzione per tutti il processo a carico dei cinque imputati rinviati a giudizio per turbativa d’asta nell’ambito di un’inchiesta su presunti illeciti legati a gare d’appalto nel settore della sanità regionale calabrese che, inizialmente, aveva coinvolto anche l’ex presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, poi completamente prosciolto. Il tribunale monocratico di Catanzaro ha emesso oggi la sentenza accogliendo le richieste dei legali degli imputati, e quasi del tutto quelle del pubblico ministero, Boninsegna, che aveva sollecitato la condanna del solo ex direttore generale dell’Azienda ospedaliera «Pugliese-Ciaccio» di Catanzaro, Ricardo Fatarella, per il quale aveva chiesto due anni di reclusione, e l’assoluzione per gli altri quattro coimputati. Sul banco degli imputati sedevano Fatarella, ed inoltre Mario Iacono, dirigente dell’Ital Tbs, a società che, secondo l’impianto accusatorio, sarebbe stata favorita nell’aggiudicazione di appalti per la fornitura di apparecchiature elettromedicali; Giuseppe Giusto, dipendente della stessa società; Francesco De Salvia, rappresentante per le vendite dell’Ital Tbs; Luigi Antonio Macrì, componente la commissione di gara dell’ex Asl 11 di Reggio Calabria (per il quale, sin dall’inizio l’accusa era solo di turbativa d’asta). Per tutti, il 27 febbraio 2008, il giudice dell’udienza preliminare fece cadere l’accusa di associazione per delinquere, disponendo il rinvio a giudizio solo per turbata libertà degli incanti e solo rispetto a due delle sei gare inizialmente «incriminate» dall’allora pm Luigi de Magistris, titolare dell’inchiesta. Quello stesso giorno il presidente della Giunta regionale, Loiero, venne prosciolto dalle accuse di associazione a delinquere e turbata libertà degli incanti.

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