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POTENZA – «Il petrolio rappresenta da molti anni, per la Basilicata, una variabile di straordinaria importanza nella sua capacità produttiva, ma non possiamo permetterci lo scivolamento verso uno stato di perenne anomalia produttiva e di pericolo per la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini dell’area», dice il segretario generale della Cgil, Angelo Summa che torna così su quanto accaduto a Viggiano.

«Gli incidenti di questi giorni, e i ripetuti accadimenti degli ultimi mesi, destano molta preoccupazione e mettono in luce la non più rinviabile necessità di adeguare gli impianti, le attività e in generale il sistema di monitoraggio e controllo da parte delle istituzioni; oltre alla richiesta di un supporto e di una collaborazione trasparente da parte delle imprese coinvolte».

Ma l’appello è diretto soprattutto all’Eni: «Occorre una presa di coscienza più matura e di tutte le imprese che lavorano in Val d’Agri, poiché la sicurezza e la salute di lavoratori e cittadini non possono essere considerate variabili indipendenti. Ogni azione deve essere basata sull’alto livello di fiducia reciproca e su un altissimo profilo di responsabilità sociale di impresa». Del resto il passato ha prodotto molte lezioni: «In una Basilicata poco consapevole, molti anni fa, nello sviluppo intensivo dell’attività estrattiva e con scarsa cognizione delle necessarie precauzioni in ordine allo sfruttamento del suolo e dell’ambiente circostante, si realizzava un quadro di impegni reciproci (istituzioni e compagnie petrolifere) poggiato sul principio della compensazione ambientale, nella prevedibile e reciproca consapevolezza di attività impattanti – ricorda Summa – Ad oggi, la cogenza di quel principio di compensazione è fortemente indebolita dalle molteplici emergenze ambientali sul territorio regionale, e dai continui incidenti che si stanno verificando negli impianti, non ultimo quello dell’altro giorno che ha causato fiammate e il forte boato riferito da cittadini e stampa.  Emergenze, peraltro, che continuano ad essere affrontate con scarsa autorevolezza delle istituzioni preposte al controllo, Arpab in primis».

La strada da tracciare chiama a responsabilità la Regione: «Da un lato la Regione dovrà affrontare la questione dei tagli al personale che l’ENI ha annunciato di recente, l’efficientamento di manodopera e strutture, dall’altro il Prefetto e le istituzioni preposte dovranno intraprendere azioni incisive ed efficaci che assicurino la rispondenza ed adeguatezza di impianti e interventi di manutenzione».

Molto critica la voce la voce di Fratelli d’Italia. «Tra le rassicurazioni dell’Eni e quelle dei nostri politici davvero non sappiamo quale siano più ridicole», scrive Gianni Rosa, consigliere regionale e coordinatore FdI.

«Certo, la società di estrazione petrolifera fa il suo lavoro, è privata e risponde innanzitutto ai suoi azionisti. Sotto questi profili non c’è da rimproverarle alcunché. Ma non farebbe male a rispettare oltre le regole del business anche quelle dell’etica e della morale».

Questo non significa che la politica e le istituzioni non abbiano responsabilità. «Per quanto riguarda i nostri politici – ricorda Rosa – la storia è diversa. Molto diversa. Quando i Lucani si stancheranno del menefreghismo di chi li governa non sarà mai tardi. Abbiamo un sottosegretario alla Sanità, De Filippo, che è l’eterno assente su questioni importanti e sempre presente a lle kermesse. E meno male che è della Val d’Agri. Un Governatore che l’idea migliore è vecchia di 10 anni. L’incidente al Centro Oli di Viggiano di venerdì  è solo l’ultimo di una serie di eventi occorsi negli ultimi giorni. E cosa dobbiamo sentirci dire, dopo la paura e lo spavento che ci hanno manifestato numerosi cittadini nella serata di ieri? Che la Regione vuole istituire una task force? E neanche dall’assessore Berlinguer, che continua a latitare e a dare risposte evasive – stiamo ancora aspettando i duri provvedimenti che ci ha promesso con la nostra ultima interrogazione – ma dal Sindaco di Viggiano».

La soluzione è comunque in mano ai cittadini: «Solo quando i cittadini della Val d’Agri e i lucani tutti prenderanno coscienza di quanto ci stiano prendendo in giro – conclude il consigliere – tra conferenze stampa e proclami, solo allora si riuscirà davvero a fare qualcosa di buono per la nostra Terra».

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