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Muro Lucano ti accoglie con casette dagli eleganti colori, adagiate in ordinate file sui fianchi e sulle cime di una collina rocciosa. In alto a destra il castello, la cattedrale, il seminario, sotto di essi lo splendido borgo medioevale,affacciato sullo strapiombo di cento metri del torrente Rescio.

La cittadina di San Gerardo Maiella ha origini che si perdono nel tempo, situata nella valle del Melandro quando il suo nome era Numistrum .Dopo la caduta dell’impero romano la popolazione si trasferì in alto,sul Pianello,difendendosi con un alto muro( da qui la denominazione) costruito dalla parte opposta alla naturale difesa delle ripe scoscese e profonde.
Vi si insediarono in seguito i Longobardi,i Normanni, che ristrutturano il castello ( nel quale poi venne uccisa Giovanna D’Angiò, I regina di Napoli) e edificarono numerose chiese. Poi gli Aragonesi,i Ferili e gli Orsini.

E tutta la storia della città segnata dai terremoti…

Prima tappa piazza don Minzoni,c’è la mostra fotografica nel chiosco adiacente alla chiesa di Sant’Andrea Apostolo: Muro Lucano d’una volta, il vecchio panorama,il castello com’era,il primo “Servizio Automobilistico – Ditta F.lli Lordi e C.”. Carmine Sarcinella ci conduce poi giù per il vecchio borgo fino alla casa natale di San Gerardo,poi alla “Pompei murese” ,scheletri di vecchie case distrutte dal terremoto, messi in sicurezza e resi visitabili,fin su al primo terrazzo panoramico davvero mozzafiato sulla valle.
Poi un susseguirsi di strette scalinate alcune della quali artisticamente pavimentate con ciottoli colorati di fiume,fino al museo e poi più su fino alla spianata del castello solo in parte ristrutturato.

Di fianco la cattedrale di San Nicola e di fronte una chiesa sconsacrata nella quale venivano gettati morti e moribondi all’epoca della peste. In via Roma Carmine, Teresa Zaccardo ed altri amici raccolgono firme per alcuni dei referendum antitrivelle in terra e in mare.

Di fronte al banchetto la vista del borgo e del complesso castello-cattedrale –seminario si fa sempre più dolce , con i colori che si scaldano alla luce del tramonto,fin quando lasciano il posto al più classico dei presepi illuminati.

Si fa tardi,prima di partire ci immergiamo nella piazza affollata per la sagra della patata di montagna a gustare l’ottima cucina locale. Nostri casuali commensali Antonio Martuscelli e signora,fra gli attuali proprietari del castello. Muro Lucano merita un’altra visita.

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