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VENOSA – Restano gravi le condizioni dell’odontotecnico quaranacinquenne di Venosa aggredito sabato scorso durante un tentativo di rapina. Francesco De Biase è stato sottoposto a un intervento chirurgico. I sanitari non si sono sbilanciati. L’uomo, infatti, è in coma farmacologico e a quanto si apprende da fonti vicine all’odontotecnico, potrebbe essere sottoposto a un ulteriore intervento a uno dei due occhi. 

La ricostruzione dell’accaduto è al vaglio dei carabinieri della Compagnia di Venosa e del Reparto operativo di Potenza. Secondo quanto si è appreso l’uomo rientrato a casa dopo aver ricevuto una telefonata da un vicino, si è ritrovato difronte dei ladri. Nemmeno il tempo di chiedere aiuto che i malviventi si sarebbero avventati contro il quarantacinquenne picchiandolo con il piede di porco. Lo avrebbero colpito in diverse parti del corpo facendogli perdere subito i sensi. L’uomo poco dopo è stato trovato riverso sul pavimento in una pozza di sangue dalla sua compagna prima dell’arrivo dei carabinieri. Le condizioni dell’odontecnico sono apparse subito gravi. E’ stato prima portato a Melfi e poi successivamente nel nosocomio di Potenza dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico.  Sul fronte investigativo, gli inquirenti non tralasciano nessuna pista. Non è ancora chiaro se i ladri – forse tre o quattro  – siano del posto o provenienti dalle regioni vicine. In paese si parla con sempre più insistenza di una banda di rumeni.  

Gli investigatori non confermano. Il rischio, infatti, è quello di creare nella popolazione locale una sorta di psicosi da “straniero” che potrebbero ingenerare anche episodi di razzismo. Una novità sostanziale potrebbe essere il ritrovamento nei pressi dell’aggressione di un oggetto – forse un telefonino – che potrebbe appartenere a uno dei ladri/aggressori del quarantacinquenne. Il riserbo degli investigatori, come succede in questi casi, è assoluto. Intanto in paese si è scatenato il dibattito e le polemiche. La notizia da due giorni è sulla bocca di tutti. Si parla espressamente di stranieri. Su una pagina facebook “Cumm jè bell Vnos” dopo la pubblicazione della notizia, i commenti si sono moltiplicati (vedere box a lato). Quella dell’aggressione è un episodio che conferma come Venosa e il Venosino, insieme al Melfese, siano territori di frontiera dove i furti in appartamento si registrno con sempre più frequenza.

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