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ARDORE – La terna commissariale ha revocato, con i poteri del consiglio comunale, la convenzione con l’associazione onlus “Don Milani”, relativa alla concessione in comodato gratuito di un bene sottratto alla criminalità organizzata. Si tratta di un terreno agricolo, sito in località Notaro, che era stato assegnato, “per il 50% alla cooperativa sociale ‘Masseria degli Armeni’, con sede a Locri, presso contrada Mandorleto, per il restante 50% all’associazione onlus Don Milani”. Dalla sede municipale di via V. Emanuele II fanno sapere che la drastica decisione assunta anche nei confronti dell’associazione onlus “Don Milani”, dopo la revoca disposta nei riguardi della quota spettante alla cooperativa sociale “Masseria degli Armeni”, scaturisce dal mancato adempimento del sodalizio “Don Milani”, per quanto attiene alla stipula della convenzione, malgrado la diffida notificata. 

Il terreno agricolo, sito in località “Norato”, versa, infatti, in condizioni di totale abbandono, pertanto, si è ritenuto opportuno assegnarlo ad altra associazione che abbia interesse a coltivare e valorizzare il bene confiscato alla criminalità organizzata. Resta, senza ombra di dubbio, l’amarezza per non essere riusciti a fare di più per la comunità locale, considerato che, in generale, i beni sottratti alle organizzazione criminali rappresentano una risorsa importante per i territori, una vera e propria opportunità di sviluppo, funzionale a sostenere processi di crescita sociale ed economica nel pieno rispetto delle regole. 
Un esempio, a tal proposito, potrebbe essere il terreno confiscato alla criminalità organizzata in località Morosello – Iudeo, assegnato al comune di via V. Emanuele II, dove si sta realizzando un centro sportivo e ricreativo degno d’attenzione. Un investimento di circa 780 mila euro, finalizzato alla messa in opera di impianti polivalenti per incentivare i cittadini, soprattutto, i più giovani, al rispetto delle regole e allo sviluppo del senso di comunità. Lo sport, infatti, rappresenta, senz’altro, un mezzo formidabile di trasmissione dei valori di solidarietà e giustizia, che costituiscono la struttura sulla quale affermare comportamenti civili improntati al rispetto della legalità. Il fatto di togliere alle mafie determinati patrimoni, restituendoli prevalentemente alla collettività, in modo da ottenerne un riutilizzo per fini istituzionali e sociali, rappresenta una prospettiva di grande significato democratico, indicata, peraltro, per la prima volta, in Italia, dalla legge numero 1098 del 1996.
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