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GIOIA TAURO (RC) – Sono partite le operazioni necessarie per preparare la “missione” di trasbordo delle armi chimiche siriane nel porto di Gioia Tauro. Nella serata di lunedì, ora italiana, è partita verso il porto calabrese la nave statunitense ‘Cape Ray’ che ha il compito di distruggere l’arsenale chimico del regime siriano di Bashar Assad. Ieri, invece, sono partite le due navi, una norvegese ed una danese, con a bordo le sostanze chimiche. 

E’ stato il Pentagono ad annunciare la partenza della nave americana. Si tratta di un’unità da trasporto della Marina Usa lunga 197 metri che ha a bordo due sistemi per eliminare tramite il processo di idrolisi i precursori chimici (le sostanze che separate sono relativamente innocue e diventano letali solo se miscelate) ed i gas di Assad che due mercantili, uno norvegese ed uno danese, scortate da unità da guerra, hanno prelevato dal porto di Latakia, in Virginia, per effettuare il trasbordo nel bacino d’acqua calabrese con la Cape Ray, senza toccare il suolo italiano.
Le operazioni, secondo quanto annunciato dal Governo italiano (LEGGI L’INCONTRO CON LE ISTITUZIONI LOCALI), dovrebbero durare circa sedici ore.
Per la data del trasbordo, comunque, lo scalo portuale dovrà essere completamente isolato. E questo lavoro spetterà a circa 600 militari dell’esercito italiano. Isolato, si apprende in ambienti delle Autorità Marittime, dentro una zona di sicurezza di quasi un chilometro. Nel frattempo non si placano le proteste di quanti non vogliono che le operazioni possano svolgersi a Gioia Tauro, come dimostrano molte manifestazioni organizzate sul territorio (LEGGI LA PROTESTA A SAN FERDINANDO).

La nave dovrebbe arrivare nel porto calabrese “nel giro di 2/3 settimane”, ha detto ai giornalisti il portavoce, colonnello Steven Warren. Il capo del Pentagono Chuck Hagel ha inviato un lettera al capitano, Rick Jordan, e all’equipaggio (135 uomini) dicendo che sono partiti per una “missione storica”.
“State per compiere quel che nessuno ha mai fatto: distruggerete in mare una delle più grandi riserve mondiali di armi chimiche e aiuterete a rendere il mondo più sicuro”. La Cape Ray doveva salpare inizialmente nella serata italiana di lunedì, ma la partenza è slittata di qualche ora per problemi al motore.

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