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SAN FERDINANDO (RC) – Il prossimo arrivo al largo del porto di Gioia Tauro della nave danese con a bordo parte delle armi chimiche siriane per la successiva distruzione continua a suscitare proteste e preoccupazione (LEGGI LE RICHIESTE DEI SINDACI). A scendere in piazza questa volto sono i bambini delle scuole di San Ferdinando, comune entro il cui territorio rientro buona parte dell’area del porto, una vera e propria catena umana stretta intorno al municipio di San Ferdinando per dire no all’arrivo delle navi malgrado il via libera dato al termine del vertice romano (LEGGI LA NOTIZIA). A mettere in atto la protesta, come detto, sono stati i bambini e i ragazzi delle scuole elementari e medie della cittadina tirrenica insieme ai loro genitori e insegnanti.

Il corteo, partito dal plesso che ospita le due scuole e che si trova a circa 300 metri dalle banchine del porto, ha sfilato per le vie della cittadina per terminare nella piazza dove ha sede il municipio. Qui ragazzi ed adulti si sono presi per mano formando una catena umana. «Siamo stanchi – è stato il commento più diffuso – di essere presi in considerazione solo per vicende che mettono a rischio la nostra vita». «Siamo qui per dire no – ha detto una mamma – all’arrivo di un carico di cui, nonostante le rassicurazioni, qui nessuno ne conosce il contenuto». 

Sempre oggi si è discusso della questione nella seduta congiunta della terza commissione (sanità) e della quarta (ambiente) del Consiglio regionale. E il caso del trasbordo delle armi chimiche, secondo quanto è emerso, dovrebbe ora passare dall’aula di Palazzo Campanella nella prima seduta utile.

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