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BASTEREBBE ricordare che il suo mentore è un signore del jazz che di nome fa Ahmad Jamal. Un pianista da leggenda. Ma lei, Hiromi Uehara, più semplicemente Hiromi, nel giro di una decina d’anni è riuscita a ritagliarsi un posto al sole nell’elitario mondo del jazz internazionale, facendo incetta dei consensi di pubblico e critica. Solo qualche anno fa l’abbiamo ascoltata in una serata memorabile ad Umbria Jazz – quest’anno il ritorno a Perugia è per giovedì 17 in un concerto che la vedrà dividere al scena con Michel Camilo – ed ora eccola per la prima volta in Calabria, e al Sud. Sarà lei, la pianista che arriva dal Giappone, ad aprire come meglio non si potrebbe la nuova edizione di “Armonie d’arte festival” ideato e diretto da Chiara Giordano. Lei che a soli 17 anni – oggi ne ha 35 – chiuse un concerto di Chick Corea, a tenere a battesimo la nuova edizione. Lo start è previsto sabato 19 luglio alle 22. Nello scenario incantato del parco archeologico Scolacium a Roccelletta di Borgia, la pianista che viene dall’Oriente arriverà col suo “The Trio project”: dalla classica al jazz, al rock, al fusion.

Con lei Anthony Jackson al contrabbasso e Simon Phillips alla batteria. Hiromi, dunque. Così si racconta. «Io amo Bach, Oscar Peterson e Franz Liszt; ma amo anche Ahmad Jamal e Sly & the Family Stone, Dream Theater e King Crimson. Sportivi come Carl Lewis e Michael Jordan sono mia grandissima fonte di ispirazione: fondamentalmente, mi sento ispirata da chiunque abbia grande, grande energia». E sulla sua musica? Niente etichette. «Le altre persone possono farlo, se vogliono. Per me è semplicemente l’unione di ciò che ascolto e di ciò che imparo. Ci sono elementi della musica classica, qualcosa del rock, altro del jazz, ma non voglio dargli un nome».

E allora non resta che ascoltarla dal vivo e lasciarsi sedurre dalla giapponese che nel 2003 incantò la comunità jazz con il suo album di debutto “Another Mind” che ha venduto in Giappone 100 mila copie, premiato come Album of the Year dalla Riaj (Recording Industry Association of Japan). E non è tutto. Nel 2004 “Brain” ha ricevuto tra gli altri il premio New Star dal prestigioso Swing Journal, il premio miglior artista giapponese del Japan Music Pen Club, club di giornalisti di musica jazz e classica. Successo anche per “Spiral” nel 2006, seguito da “Time Control” nel 2007 e “Beyond Standard” nel 2008. L’ultimo lavoro discografico è datato 2010 e si chiama “Place to be”. Questo il debutto di “Armonie d’Arte festival” 2014. 

Un cartellone confezionato con cura e di cui avremo modo di parlare in occasione degli eventi previsti in calendario. Qui ricordiamo, per sintesi, le proposte: “L’ultima notte di Scolacium”, sabato 9 e domenica 10 agosto. La storia dei Normanni in un luogo incantato per questa produzione del festival. Un musical storico che tra l’altro vede la partecipazione di un attore del rango di Gerard Depardieu e le musiche originali Nicola Piovani. Regia di Cristina Mazzavillani Muti. Soggetto di Francesco Brancatella e ricostruzione virtuale a dimensioni reali dell’abbazia normanna. Accanto a Depardieu (Conte normanno Ruggero d’Altavilla), il soprano Rosa Feola (Fata Morgana), Vanessa Gravina (Adelasia del Vasto), Daniele Pecci (Boemondo principe d’Antiochia), Eduardo Siravo (Cassiodoro) e i Fratelli Mancuso (due monaci).
La danza contemporanea, con una delle più interessanti e apprezzate compagnie della scena internazionale, interpreta le suggestioni di una storia antica, venerdì 1 agosto. Ecco Spellbound contemporany Ballett in Carmina Burana. Regia e coreografi di Mauro Astolfi. Nuova edizione con voce recitante, in esclusiva per il Sud. Testi originali nella traduzione italiana di Maria Gullì. Infine, martedì 12 agosto, evento in collaborazione con la Essemmemusica: Mario Biondi in “Notte da… Jazz!”. Anche questa un’ esclusiva per il Sud.

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