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POTENZA – Di chi è l’«ombra» che si aggirava al terzo piano della sede potentina dell’Agenzia regionale dell’ambiente, qualche ora prima dell’insediamento del nuovo direttore generale? Chi ha scassinato una cassettiera portando via i fogli di viaggio del direttore generale uscente? E cosa c’era nei faldoni scomparsi dagli uffici della direzione generale?
E’ quello che si chiedono da una settimana a questa parte i carabinieri della stazione di Potenza dopo la denuncia presentata dall’attuale dg, Edmondo Iannicelli.
L’accaduto può far pensare a un mini Watergate “alla lucana”, ed è illustrato con un certo dettaglio in una delibera a firma di Iannicelli pubblicata sull’albo pretorio.
L’Arpab sarebbe sempre un’ente preposto alla protezione dell’ambiente, eppure al suo interno il 40% del personale fa lavoro d’ufficio e in passato non sono mai mancate faide e manovre a colpi di esposti anonimi. Ma una delibera del genere non si era mai vista.
Iannicelli parla di «inquietanti vicennde» che hanno portato i vertici dell’Agenzia a presentare una formale denuncia ai militari per «i furti, anche con scasso, di fascicoli riferiti alle richieste di rimborso di missioni del precedente direttore dell’Arpab».
Nella delibera non viene spiegato, ma al Quotidiano risulta che si tratterebbe in particolare dei fogli di viaggio compilati dall’ex dg Aldo Schiassi per alcuni spostamenti di servizio effettuati con l’auto privata. Fogli rimbalzati tra l’Arpab e la Regione, dove sarebbero stati presentati con la relativa richiesta del rimborso spesa.
Gli uffici di via Anzio non avrebbero mai dato esito alla richiesta dell’ex dg. Per questo i fogli erano finiti in una cassettiera chiusa a chiave negli uffici della direzione dell’Agenzia. Quindi il giorno dell’insediamento del successore di Schiassi qualcuno avrebbe forzato quella cassettiera portandoli via.
Sull’autore del presunto furto la delibera non si sbilancia. Tra gli atti allegati alla stessa si notano diversi “omissis”, persino quando si tratta di identificare l’ex direttore a cui andrebbero riferiti i fogli di viaggio mancanti. Ma chi avrebbe avuto interesse ad appropriarsene? Gli investigatori al momento non escludono nessuna ipotesi.
Di certo, il clima all’Arpab sembra avvelenato. Già la revoca del mandato dell’ex dg non è stata presa benissimo dal diretto interessato. Schiassi avrebbe denunciato agli inquirenti della procura di Potenza una serie di impedimenti da parte della Regione, che avrebbero paralizzato l’azione di vigilanza e monitoraggio ambientale dell’agenzia. Questa estate, inoltre, aveva parlato pubblicamente di controlli bloccati sulla qualità delle acque perché da via Anzio non arrivavano i soldi per i test. E non si può escludere che un nuovo contenzioso sia destinato ad aprirsi sulle sue presunte spettanze non ancora riconosciute: buonuscita, spese di viaggio eccetera.
Iannicelli spiega di aver provato a contattare Schiassi in via «d’urgenza», dopo quanto gli era stato segnalato, anche per effettuare un formale passaggio di consegne. Poi però aggiunge che gli è stato impossibile raggiungerlo anche solo telefonicamente, cosa che ieri non è riuscita nemmeno al Quotidiano.
Tra gli atti allegati alla deliberazione pubblicata sull’albo pretorio c’è anche il verbale di una addetta delle pulizie che il giorno prima dell’insediamento di Iannicelli, verso l’orario di chiusura degli uffici, ha dichiarato di aver visto «un ombra» aggirarsi nella segreteria della direzione generale e aver sentito un «rumore di chiavi». Salvo non trovare nessuno dopo esservi tornata con un agente della vigilanza privata in servizio nel palazzo, che ha confermato l’orario: «18.15». Aggiungendo di aver notato «il computer acceso».
Sempre quel giorno un’impiegata ha denunciato la scomparsa di «3 faldoni» dall’armadio, senza serratura, della stanza del direttore generale. Mentre la cassettiera “scassinata” sarebbe stata scoperta soltanto il giorno dopo.
Di qui la presa d’atto «del mancato passaggio di consegne tra il direttore uscente, Aldo Schiassi, e il nuovo». Con l’invio della stessa deliberazione al governatore Pittella, all’assessore all’ambiente Berlinguer e al collegio dei revisori dell’Agenzia «per doverosa informazione».

l.amato@luedi.it

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