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GEROCARNE (VIBO VALENTIA) – L’attenzione dei carabinieri nella zona delle Preserre vibonesi resta elevata dopo i due attentati falliti ai danni dei giovani componenti della famiglia Loielo.

LEGGI: IL PRIMO ATTENTATO IL SECONDO ATTENTATO

Il personale del Reparto operativo, della Compagnia di Serra San Bruno e della Stazione di Soriano, questa mattina ha fatto irruzione nell’abitazione in cui risiede Rinaldo Loielo, 24 anni, sottoposto alla detenzione domiciliare a seguito della condanna per la detenzione di una bomba di tre kg scoperta nel 2013, commissionata dal boss Pantaleone Mancuso alias “Scarpuni”, destinata, secondo le indagini, ad esponenti del clan degli Emanuele.

Nel corso della perquisizione gli uomini agli ordini del tenente Mattia Ivano Losciale e del maresciallo Barbaro Sciacca, hanno rinvenuto una pistola calibro 357 carica e, in un tubo di plastica sotterrato vicino casa, un fucile a pallettoni calibro 12 e relative 5 cartucce. Nell’abitazione, sita in località Castania, nella frazione Ariola di Gerorcane, dove si sono consumati i tentati omicidi del 22 ottobre e 5 novembre scorsi, erano presenti anche Valerio Loielo, 21 anni, e il cugino Rinaldo, 20 anni, (scampati all’ultimo agguato in cui è rimasto ferito un altro loro congiunto, Walter).

In serata i carabinieri hanno poi tratto in arresto Rinaldo Loielo (24 anni) e il fratello Valerio per detenzione illegale di arma da fuoco e ricettazione. Nessun provvedimento, invece, nei confronti di un loro cugino, Rinaldo. 

Nelle prossime ore le indagini passeranno formalmente alla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro nella persona del pm Camillo Falvo.

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