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CATANZARO – I carabinieri hanno arrestato Cosimino Abbruzzese, detto “U tubu”, considerato un esponente di punta del clan degli zingari, opposto a quello di “Toro seduto” cioè Domenico Bevilacqua, ucciso nei giorni scorsi (LEGGI). L’accusa nei suoi confronti è di detenzione di arma clandestina.

I militari dell’Arma della Compagnia di Catanzaro sono arrivati nella notte nell’abitazione dell’uomo, con l’obiettivo di effettuare una perquisizione. Dopo avere controllato la casa, l’attenzione si è spostata all’automobile di Abbruzzese. Ed è qui che i militari hanno rinvenuto l’arma, una pistola calibro 7.65, con quattro colpi e pronta a sparare.

Abbruzzese è considerato dagli investigatori un elemento di spicco della criminalità rom. Il suo gruppo, infatti, sarebbe contrapposto a quello di Domenico Bevilacqua, alias “Toro seduto”. Ma l’uomo è anche l’ultimo dei capi storici ancora vivo, considerata la morte di Bevilacqua e quella di Anselmo di Bona, alias “Cavallo pazzo”, ritenuto il reggente della cosca dei Gaglianesi, deceduto pochi giorni fa in seguito ad una malattia (LEGGI LA NOTIZIA).

L’arresto di Abbruzzese è avvenuto nel quartiere Aranceto, lo stesso dove è stato ucciso Bevilacqua (GUARDA LE FOTO DEL LUOGO DELL’OMICIDIO DI BEVILACQUA).

Di fatto, dopo l’arresto di oggi, nessuna cosca di Catanzaro ha più una guida. Una condizione di assoluta incertezza e che rischia di creare problemi di equilibri tra i clan che gestiscono estorsioni, droga e traffici vai nel capoluogo calabrese. Il fatto che Abbruzzese si muovesse armato evidenzia comunque un clima di preoccupazione e tensione.

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