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BIVONGI (RC) – Non voleva credere ai propri occhi F.C., il pensionato di Bivongi, quando ha aperto la busta consegnatagli dalla portalettere e che arrivava addirittura da Milano. All’interno un assegno non trasferibile a proprio nome per un importo di 2 centesimi. Sì esattamente due centesimi, scritto in cifre e in lettere, con assegno emesso il 2 dicembre 2015 – ordinante Banca Carime S.P.A. sede di Cosenza – e “valido se incassato entro il 31 gennaio 2016”.

Questo il termine perentorio per portare all’incasso il titolo bancario emesso. Visti i tempi relativamente brevi il pensionato, tramite una propria congiunta, ha voluto vederci chiaro per capire se si trattasse di uno scherzo o di un errore sperando, in questo caso, magari in una cifra più consistente.

«Signora – è stato detto allo sportello della Banca Carime alla parente del pensionato – se volete l’assegno potete anche strapparlo ma l’importo è quello».

Si tratta in realtà – per come si legge nella causale – del saldo, “in linea capitale ed interessi”, di un libretto al portatore estinto da diverso tempo. Fatto sta che per inviare un assegno di 2 centesimi ne sono stati spesi 85 di affrancatura più il costo dell’assegno stesso che è in carta filigranata. «Fa tutto il computer – ha ancora precisato il funzionario della filiale – e l’assegno poteva essere di dieci o di cento euro così come lo è stato per due centesimi».

Eccessivo zelo e, forse, estrema serietà dell’Istituto di credito che ha inteso così rimborsare il proprio cliente se pur con una cifra insignificante. L’amara consolazione per il pensionato “beneficiario” dell’assegno è la precisazione della Banca stessa che informa, con nota a margine della lettera, che «teniamo a Vostra disposizione l’importo sottoindicato che potrete incassare, direttamente ai nostri sportelli o tramite altra banca, utilizzando l’allegato assegno “non trasferibile” da sottoscrivere per traenza e, a tergo, per quietanza». Il pensionato però, senza dover spendere altri soldi per andare in banca a riscuotere l’assegno – visto che la filiale più vicina dista quindici chilometri dal proprio paese – ha deciso di incorniciare la “preziosa” missiva per farne un quadro a ricordo soprattutto del fatto che i computer, purtroppo, non hanno cuore anche se dietro di loro c’è sempre un uomo che li programma e li controlla.

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