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Sono diciotto ora le opere esposte nel percorso d’arte all’aperto di Cosenza. Ieri è stato inaugurato il “Sette di cuori” di Sacha Sosno, opera che conclude un viaggio iniziato sei anni fa quando, il mecenate Carlo Bilotti scoprì il primo nucleo di quel museo all’aperto, costituito dai quattro Paracarri di Pietro Consagra e dalla Bifrontale, collocate in quella piazza Fera che, da allora fu denominata piazza Carlo Bilotti.
E’ stato il fratello Enzo ieri ad elencare, una per una, quelle 18 tessere di un mosaico di bellezza che ha reso il centro città cosentino protagonista di questo esperimento di arte in mezzo alla gente. L’ultima opera, la terza per quanto riguarda l’artista francese dopo i Bronzi e le Colonne, è in uno splendente marmo bianco di Carrara e raffigura la carta da poker del sette di cuori intagliata, come è nello stile caratteristico di Sosno. La scultura poggia su una base in granito grigio della Sila realizzata da un artigiano cosentino, Lucio Ghio, il cui lavoro potrebbe non essere finito. Proprio in virtù del degrado dei primi piedistalli realizzati in vetro temperato, distrutti per atti di vandalismo o per disattenzione (un mezzo dei vigili urbani sfondò la base della Bagnante di Emilio Greco), sembra giunto il tempo di pensare a una soluzione più pratica e più adatta alla collocazione all’aperto. Per questo motivo i piedistalli, fra qualche settimana, saranno sostituiti man mano da basi in granito o in bronzo.
Alla cerimonia di inaugurazione di ieri, davanti al sindaco Salvatore Perugini e a Enzo Bilotti, era presente una piccola folla di cittadini che, distratti dalla consuetudine del passeggio, hanno avuto il privilegio di ammirare per primi la nuova scultura, posta a pochi passi dai Due archeologi di De Chirico.

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