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Una visione d’insieme sulle politiche del settore dell’artigianato collegata a una più vasta programmazione dei vari settori produttivi per evitare di finanziare piccoli investimenti e poco sostenibili nel tempo. 

Meglio se mettendo insieme «le esperienze dei vari Cofidi lucani con quelli nazionali in un’ottica di collaborazione e competitività».

Parte da questa prospettiva la strada indicata dal presidente Pittella e dall’assessore Raffaele Liberali ai rappresentanti del mondo dell’artigianato, incontrati in mattinata. 

Nel corso dell’incontro sono state poste diverse questioni dai rappresentanti di Confartigianato: dal finanziamento ai Consorzi Fidi alla sburocratizzazione delle pratiche amministrative, dallo scorrimento delle graduatorie dei bandi sull’apprendistato e gli antichi mestieri, alla defiscalizzazione per le categorie artigiane e per i piccoli comuni a rischio spopolamento se non si riescono a trattenere sul territorio le maestranze.

Queste proposte sono state al centro di una prima riflessione nella consapevolezza che «il fattore tempo è determinante per evitare che chiudano altre attività». 

«Tra gli interventi per sostenere le imprese artigiane  – ha detto l’assessore Liberali –  dobbiamo mettere a disposizione strumenti di incentivazione come finanziamenti agevolati e credito d’imposta». 

Sul versante della sburocratizzazione e della semplificazione, Liberali ha aggiunto che sarà fondamentale sia per la riduzione dei costi sia nell’ottica della trasparenza dei conti e del contrasto al lavoro sommerso, puntare sull’agenda digitale. 

Per quanto riguarda la parte normativa, è stato ricordato dal tavolo che era stata elaborata una legge organica in materia di artigianato dall’ex giunta regionale,  ferma nelle commissioni consiliari. 

«Nella prossima finanziaria regionale – ha aggiunto Pittella – ci sarà la necessità di approvare un rifinanziamento ai Cofidi e Artigiancassa per sostenere le imprese in difficoltà e inserire, inoltre, misure per contrastare la povertà. Tra i settori strategici per l’economia lucana c’è senz’altro quello dell’artigianato che rappresenta un legame con l’origine, ma che per produrre utili deve necessariamente rinnovarsi tecnologicamente anche in un’ottica di internazionalizzazione dei mercati». 

dem

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