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COSENZA – Non c’è il reato per cui l’allora direttore generale Franco Petramala, difeso dagli avvocati Angelo Pugliese e Emilio Lirangi, va assolto. Con questa motivazione, secondo quanto riferito dallo stesso Petramala, «il Tribunale penale di Cosenza ha assolto con la formula più ampia, perché il fatto non sussiste, dal reato di abuso di ufficio». Nel dettaglio Petramala ha precisato che «durante due anni di istruttoria dibattimentale è stato ricostruito l’iter della nomina di Antonello Scalzo a responsabile dell’ambulatorio Malattie sessualmente trasmesse dopo che lo stesso si era dimesso da direttore sanitario». Secondo l’interpretazione della sentenza dello stesso direttore generale Petramala, quest’ultimo avrebbe «perseguito proprio l’interesse pubblico applicando il dirigente ad una mansione confacente al suo profilo professionale e con il medesimo trattamento economico corrispondente alla sua qualifica, per come, successivamente, aveva accertato necessario il Giudice del Lavoro; certamente non retrocedendo il dirigente come avvenne con il Commissario che succedette».

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