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Il Tribunale di Reggio Calabria ha difatto reintegrato nelle sue funzioni, dichiarando la permanenza nell’incarico di Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, Renato Carullo.

Il Tribunale di Reggio Calabria ha, infatti, accolto il ricorso cautelare proposto dal Direttore Generale nei confronti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Presidente della Giunta Regionale Calabrese, nella qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro in ambito sanitario, entrambi difesi dall’Avvocatura dello Stato.

La decisione giunge dopo una complessa vicenda per cui in un primo momento il Direttore Carullo era stato allontanato dalle proprie funzioni dalla Giunta Regionale a causa dell’accorpamento dell’Asp di Reggio Calabria, successivamente a novembre era stato reintegrato nelle funzioni dal Tribunale che aveva sancito la violazione del divieto di “spoil system” in ambito sanitario.

Tuttavia il Commissario ad acta aveva adottato un decreto con il quale si dichiarava che il Direttore Generale Carullo non poteva riassumere le funzioni, per come ordinato dal Tribunale, poiché decaduto automaticamente in conseguenza del precedente commissariamento della sanità calabrese operato, nel luglio 2010, dal Presidente del Consiglio Berlusconi.

Il Tribunale del Lavoro di Reggio Calabria, però, ha sospeso l’efficacia del contestato decreto commissariale, riportando il Direttore Carullo alla guida dell’Asp in quanto non decaduto a causa del Commissariamento della sanità e che, pertanto, egli è a tutt’oggi il Direttore Generale dell’Asp di Reggio.

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