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MATERA – Si sente fino a Taranto l’eco del caso Zetema e del dossier di candidatura a capitale italiana della cultura della cittadina jonica.

E ieri arrivano solo conferme a quelle che sono le posizioni espresse nel botta e risposta del sindaco De Ruggieri sia sulla stesura del dossier e sia sulla gratuità della collaborazione.

Le parole pubblicate sul “Quotidiano di Puglia” dell’assessore Vozza “il dossier l’ha redatto Zetema” hanno scatenato una ridda di voci e di reazioni che sono giunte inevitabilmente fino alla cittadina jonica.

«Solo strumentalizzazioni rispetto a quanto ho affermato» spiega in una breve dichiarazione a noi del “Quotidiano del Sud” l’assessore Vincenza Vozza del Comune di Taranto, «con la Fondazione Zetema c’è stata una semplice collaborazione per altro gratuita, altre affermazioni non sono vere e si tratta solo di strumentalizzazioni. Solo ieri ho inviato una lettera al sindaco Stifano in cui segnalavo l’importanza della collaborazione con la città di Matera nell’ambito del percorso di capitale italiana della cultura. Una lettera che ho inviato anche al sindaco di Matera, le affermazioni che mi vengono attribuite le rispedisco al mittente».

Solo strumentalizzazioni di ordine politico dunque per l’assessore Vozza rispetto a quanto avvenuto mentre a confermare la vicenda in ogni suo aspetto è il vicepresidente del Consiglio comunale di Taranto Adriano Tribbia che ha sollevato la situazione: «è nato un incidente che è andato oltre le aspettative ma la situazione e le responsabilità politiche che volevo far emergere restano.
Una volta sollevato il caso e la gaffe del dossier l’assessore ha prima negato che ci fosse il copia e incolla e poi si è arrampicata sugli specchi facendo anche riferimento a Zetema ad una giornalista locale del “Quotidiano di Puglia”» racconta Tribbia, «io ho seguito direttamente la vicenda perchè in quella parte del dossier si parlava di Taranto città spartana un progetto portato avanti dal Comune con Sparta che mi vede partecipare direttamente come rappresentante istituzionale.  Da lì ho notato subito il copia e incolla. Posso aggiungere che a luglio c’era una società che ha curato il primo dossier di candidatura che ha partecipato con noi a delle riunioni, poi c’è stato un nuovo bando che è andato deserto per motivi che ignoro.  Con Zetema solo una collaborazione è stato detto e gratuita e non ho alcun motivo per ritenere il contrario. A questo punto però rimane la domanda chi ha fatto quel dossier se non è stata Zetema. La questione e la responsabilità che doveva emergere è di carattere politico» insiste Tribbia, «perchè c’è un assessore e un dirigente del Comune che sottoscrivono il dossier e dunque sono responsabili per quella gaffe. Cosa ha fatto Zetema? Non lo sappiamo come non sappiamo chi ha materialmente redatto il dossier e perchè sia stato fatto un nuovo bando».

Oltre al caso anche materano e non solo tarantino che è nato in queste ore c’è anche il rischio (anche se le parole dell’assessore Vozza potrebbero averlo scongiurato) di un raffreddamento dei rapporti istituzionali tra Taranto e Matera.

«Capisco la reazione del sindaco di Matera» racconta Tribbia, «e comprendo anche che si possa sentire offeso per la situazione che si è venuta a creare e per alcuni aspetti che noi abbiamo appreso solamente adesso».

A Taranto ad esempio non sapevano certo che il dossier di candidatura era stato oggetto di “scontro” in campagna elettorale e che il sindaco attuale si era dimesso dal Comitato di Matera 2019 e non era dunque tra i “redattori materiali” del dossier.
Particolari se vogliamo che hanno però contribuito ad accendere una polemica che partita da Taranto ha avuto il suo sfogo naturale a Matera con un botta e risposta che ha chiarito molti aspetti ma lasciato sostanzialmente inalterate le diverse posizioni in campo.

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